I dati Inail sui contagi sul lavoro. Sono 131mila i casi registrati. A dicembre c’è stato un incremento del 25 per cento.
ROMA – Sono stati resi noti i dati Inail sui contagi sul lavoro. Secondo quanto riferito dall’Istituto, i casi con origine professionale al 31 dicembre sono 131.090, pari al 23,7% delle denunce di infortunio pervenute le scorso anno e al 6,2% dei contagi nazionali comunicati dall’Iss.
A preoccupare è sicuramente l’incremento registrato nel mese di dicembre. Un aumento del 25% rispetto al monitoraggio di novembre. Un numero più alto che sembra essere strettamente legato ai dati che ci sono stati nel nostro Paese. I decessi sono stati 423 e il settore più colpito resta quello della sanità.
Sette lavoratori su 10 sono donne
Per quanto riguarda il sesso, sette lavoratori su 10 sono donne. L’età media dall’inizio dell’epidemia è di 46 anni sia tra i maschi che le femmine. Il 42,2% delle infezioni di origine professionali riguarda la classe tra 50-64 anni.
Dando uno sguardo ai decessi, un quarto riguarda il settore della sanità (il più colpito) e quello di assistenza sociali. Numeri che confermano le difficoltà che sono state evidenziate nel nostro Paese in qualche professione particolare.
Le regioni
Per quanto riguarda le regioni, le maggiori denunce riguardano il Nord-Ovest (47,5%) seguito da Nord-Est (23%), Centro (13,8%), Sud (11,5%) e Isole (2,7%). Proprio il Meridione ha avuto un incremento importante soprattutto in questa seconda parte di epidemia.
Numeri che, come sempre, saranno aggiornati mensilmente e non sono esclusi degli aumenti in alcuni settori. Particolare curiosità agli effetti che la pandemia potrebbe avere sulla scuola. Entro gennaio tutti gli alunni ritorneranno in classe e febbraio potrebbe essere il mese di un leggero incremento dei numeri proprio per il rientro in classe. I numeri saranno svelati solo nelle prossime settimane e la speranza di tutti è quella di poter avere un incremento più contenuto anche per i vaccini.