De Luca attacca ancora: “Ricordo Matteotti? Peccato ci fosse presente La Russa”

De Luca attacca ancora: “Ricordo Matteotti? Peccato ci fosse presente La Russa”

Il dibattito tra Giorgia Meloni e De Luca si infiamma: il governatore attacca la premier di FdI e solleva questioni su Ignazio La Russa.

L’incontro a Caivano ha scatenato una serie di botta e risposta tra Giorgia Meloni e Vincenzo De Luca che sembrano seguire una sceneggiatura di una serie TV.

L’ultimo episodio, come riportato da Corriere.it, è arrivato puntuale come ogni venerdì con l’intervento del governatore su Facebook.

In questo “incontro” con i suoi sostenitori, De Luca non si limita a criticare nuovamente la premier ma chiama in causa anche Ignazio La Russa.

Ignazio La Russa

Le critiche di De Luca a Meloni e La Russa

La premessa di De Luca è chiara: “Questo incontro è particolare, dedicato a un’operazione verità in relazione alla vicenda del presidente del Consiglio, di Caivano e del dibattito conseguente“.

Senza mezzi termini, il governatore campano attacca frontalmente anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ricordando Giacomo Matteotti.

Voglio ricordare uno degli uomini simbolo della nostra democrazia, Giacomo Matteotti. (….) Peccato che accanto a Mattarella ci fosse il presidente La Russa che ha conservato per anni a casa sua il busto di Mussolini, peccato, stonava un po’ quella figura“, attacca il governatore della Campania.

Inoltre, continua: “Tuttavia è importante ricordare Matteotti come riferimento ideale per quanti vivono la democrazia, che significa anche senso del limite di chi governa. Governare non significa conquistare il bottino“.

La questione di Caivano

La vicenda di Caivano, come la definisce De Luca, ha un ruolo centrale nel suo discorso: “Io ero andato ad accoglierla, si è proposta con una performance volgare studiata a tavolino. Ce la potevamo risparmiare“.

Criticando poi la premier sul suo ruolo: “C’è un’inadeguatezza del nostro presidente del Consiglio, è presidente del Consiglio a sua insaputa. Smorfie, cappotti in testa, in luoghi pubblici esce al naturale“.