L’Unione europea condanna l’Italia per il debito e minaccia sanzioni. Eppure Juncker prima delle elezioni europee si era scusato per la politica dell’austerity imposta dall’Europa.
Dopo la lettura del rapporto dell’Ue sul debito italiano, le memoria è andata immediatamente alle promesse e al passo indietro fatto da Juncker in pieno clima elettorale.
Debito Italia, i due volti dell’Europa: comprensiva prima delle elezioni europee e spietata dopo
In occasione dell’ultimo rapporto la Commissione europa Moscovici e compagni hanno fatto sapere che la procedura per infrazione è legittimata dal rapporto deficit/Pil decisamente superiore alle norme che regolano l’Eurozona. Sul governo italiano c’è l’ombra della stangata e della sanzione, quella via che Juncker aveva condannato in piena campagna elettorale, riconoscendo le colpe dell’Europa e i limiti dell’Austerity. Buone intenzioni scomparse dopo il voto del 26 maggio.
Juncker, lacrime di coccodrillo in vista delle Elezioni europee?
Ma c’è di più. L’Unione europea ha aspramente criticato Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, gli stessi provvedimenti che il governo italiano aveva inserito nel primo documento di Economia e Finanza accettato da Bruxelles al termine di una lunga ed estenuante trattativa. Come se i due provvedimenti bandiera del governo italiano non fossero mai stati visionati, l’Europa ha fatto sapere che Quota 100 rappresenta un passo indietro rispetto alla precedente riforma delle pensioni e che il Reddito di Cittadinanza è un peso sulle spalle dell’economia italiana.
Il sospetto, paventato anche da Luigi Di Maio, è che prima delle Elezioni europee i commissari europei abbiano finto una clemenza propagandistica, utile ad assicurarsi qualche voto in più per continuare a dettare legge in Europa.