La Corte UE non accetta il ricorso presentato dall’Italia. La Sicilia perde i 380 milioni di fondi europei per la cattiva gestione.
LUSSEMBURGO – Italia bocciata dalla Corte dell’UE. I giudici di Lussemburgo non hanno accettato il ricorso presentato da Roma contro il taglio di 380 milioni di euro per la Sicilia per gravi carenze nella gestione e nei controllo.
Una decisione che diventa definitiva e quindi la Regione non potrà più contare su quei soldi che sicuramente potevano essere utili per rilanciare l’economia. Le motivazioni di questa sentenza saranno pubblicate nei prossimi giorni ma non c’è nessuna possibilità per ricorrere di nuovo.
La Corte UE boccia l’Italia: confermato il taglio dei fondi alla Sicilia. I dettagli della vicenda
Il taglio dei fondi risale ormai a ben diciannove anni fa (2000). La Commissione aveva approvato un Por che prevedeva una partecipazione dei fondi strutturali di oltre 1 miliardo. Durante gli audit effettuati negli anni successivi, Bruxelles è venuta a conoscenza di alcune gravi carenze nella gestione e nei controlli dell’intervento finanziario.
Queste irregolarità hanno portato ad una decisione – come spiegato dall’AGI – di tagliare i fondi per circa 380 milioni di euro. L’Italia, così, è stata costretta a ricorrere per cercare di riavere questi soldi.
Un tentativo non fortunato visto che nel gennaio 2019 il Tribunale dell’UE ha rigettato il ricorso presentato da Roma. Il governo italiano non si è arreso ed ha presentato un nuovo appello alla Corte dell’Unione Europea che ha portato alla conferma della sentenza di primo grado. La Sicilia quindi non potrà avere più questi fondi.
Non una buona notizia per la regione siciliana che sperava di riottenere quei soldi per provare a rilanciare un po’ l’economia. Ma la Corte dell’UE ha bocciato il ricorso dell’Italia con Roma che non potrà presentare più appello per provare a riavere i fondi tagliati dalla Commissione Europea.