Il Governo ha dato il via libera al decreto sulla sicurezza sul lavoro. Ecco cosa prevede la misura approvata in Cdm.
ROMA – Il governo interviene sul tema spinoso della sicurezza sul lavoro con un decreto approvato in Cdm nella giornata del 15 ottobre. Dopo l’accordo con i sindacati, il premier Draghi ha convocato il Consiglio dei ministri e fatto il primo passo.
Cosa prevede il decreto sulla sicurezza sul lavoro
Entrando nei dettagli del decreto, il Governo ha deciso di mettere in campo un provvedimento che porterà alla sospensione dell’attività in caso di una presenza di lavoratori in nero superiore al 10% del totale (prima il limite era del 20%) oppure con violazioni alle norme di sicurezza.
Si procederà anche a potenziare i controlli. Per farlo si è deciso di accelerare con le assunzioni all’Ispettorato nazionale del lavoro ma anche per il reclutamento nelle Asl. Sono previste 2mila unità in più entro il 2021, con altre mille che dovrebbero essere inserite nel 2022. Il coordinamento sarà affidato all’Ispettorato ed è pronta anche una Banca dati unica che farà parlare i database di Inps, Inail e Asl.
Tutte le misure
Le misure contenute nel decreto sono illustrate nel comunicato pubblicato sul sito del governo al termine del Consiglio dei Ministri
Lavoro nero, più bassa la soglia per la sospensione dell’attività imprenditoriale
Cambiano anche le condizioni necessarie per l’adozione del provvedimento cautelare della sospensione dell’attività imprenditoriale interessata dalle violazioni: 10% e non più 20% del personale “in nero” presente sul luogo di lavoro. Non è più richiesta alcuna “recidiva” ai fini della adozione del provvedimento che scatterà subito a fronte di gravi violazioni prevenzionistiche. La nuova disciplina del provvedimento cautelare prevede altresì l’impossibilità, per l’impresa destinataria del provvedimento, di contrattare con la pubblica amministrazione per tutto il periodo di sospensione.
Violazione norme sicurezza, al via l’inasprimento delle sanzioni
Nel caso in cui vengano accertate gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro, è prevista – come detto – la sospensione dell’attività, anche senza la necessità di una reiterazione degli illeciti. Per poter riprendere l’attività produttiva è necessario non soltanto il ripristino delle regolari condizioni di lavoro, ma anche il pagamento di una somma aggiuntiva di importo variabile a seconda delle fattispecie di violazione. L’importo è raddoppiato se, nei cinque anni precedenti, la stessa impresa ha già avuto un provvedimento di sospensione.
Di seguito il comunicato pubblicato sul sito del governo.
In futuro altre misure a tutela dei lavoratori
Questo è solo un primo passo a tutela dei lavoratori. La discussione con i sindacati è ancora aperta e in futuro non si escludono altre misure. Si tratta di provvedimenti necessari per cercare di mettere definitivamente fine a queste tragedie che negli ultimi tempi stanno diventando all’ordine del giorno.
I primi risultati di queste misure dovrebbero esserci già nei prossimi mesi e la speranza da parte del Governo è quella di prevenire con maggiori controlli l’eventuale mancato rispetto delle norme di sicurezza e quindi riuscire a mettere la parole fine alle morti bianche.