Deputati col bonus, continua la caccia all’uomo. E inizia lo scaricabarile

Deputati col bonus, continua la caccia all’uomo. E inizia lo scaricabarile

Bonus Iva, continua la caccia ai nomi dei ‘furbetti’, come sono stati ribattezzati, e inizia lo scaricabarile.

Il caso del bonus Iva ai parlamentari getta un’ombra sui leader dei principali partiti, uomini-immagine come Salvini per la Lega, Renzi per IV e Di Maio per il Movimento 5 Stelle, e sul Tridico, già al centro delle polemiche nella fase dura del coronavirus per i tempi nei quali sono stati erogati i pagamenti legati al piano di assistenza del governo.

Bonus Iva, continua la caccia all’uomo nel Parlamento

Tutti, da destra a sinistra, sembrano intenzionati a sacrificare le privacy in nome della trasparenza. La richiesta è unanime: fuori i nomi dei parlamentari che hanno fatto richiesta del bonus. Ma il Garante tira il freno consapevole del rischio del processo in pubblica piazza. Processo che, stando alle poche informazioni a disposizione, sarebbe solo parzialmente legittimato dai fatti, in quanto presentare la richiesta non sarebbe stato illegale. Tradotto, non siamo di fronte a una truffa, ma ad una decisione discutibile alla luce degli stipendi dei politici. Il discorso insomma è più morale che legale.

Secondo le ultime informazioni a disposizione, in cinque avrebbero richiesto il bonus ma solo in tre lo avrebbero ottenuto. E Italia Viva si defila facendo sapere che nessuno del partito sarebbe coinvolto nella vicenda.

Montecitorio

L’Inps nel mirino

E quindi i riflettori si spostano sull’Inps e le polemiche investono il numero uno dell’Istituto Pasquale Tridico, che torna a navigare in acque decisamente agitate. E uno dei primi attacchi frontali arriva da Matteo Renzi, che ai microfoni de il Corriere della Sera ha chiesto le dimissioni del Presidente dell’Inps, una richiesta che sembra incontrare il favore anche della Lega.

Il contraccolpo elettorale

Di certo la questione ha suscitato una sorta di indignazione dell’opinione pubblica e il gioco ci sono i voti. Anche per questo motivo nel mondo della politica tutti condannano il gesto ma cercano in qualche modo un responsabile esterno sul quale far ricadere le colpe.

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