Vengono condannati per tortura, dopo il pestaggio di un detenuto tunisino che si trovava nella prigione di San Gimignano.
Il fatto risale all’ottobre del 2018, quando un detenuto tunisino fu pestato dalle guardie durante il suo trasferimento in prigione. Il tribunale di Siena condanna cinque poliziotti penitenziari, con pene da 5 anni e 10 mesi fino a 6 anni e 6 mesi, con le accuse di torture, falso e minaccia aggravata.
La sentenza
Il detenuto tunisino era stato trasferito nel carcere di San Gimignano, quando è stato vittima di pestaggio da parte degli agenti, nell’anno 2018. Il pubblico ministero aveva chiesto tra 6 e 8 anni di condanna, ma dopo sette ore di camera di consiglio, il collegio ha emesso la sua sentenza definitiva.
I cinque agenti di polizia penitenziaria sono stati condannati da 5 anni e 10 mesi fino a 6 anni e 6 mesi per torture, falso e minaccia aggravata. Gli imputati scoppiano in lacrime urlando “Vergogna!” per la sentenza.
I commenti dei legali
Il legale di quattro dei cinque imputati, Manfredi Biotti, dopo la lettura della sentenza ha affermato: “Ricorreremo in appello. Non comprendiamo quale è stato il ragionamento dei giudici ma ne prendiamo atto. Vedremo le motivazioni e faremo appello, certo è un segnale molto brutto”.
L’avvocato del garante dei detenuti Michele Passione, invece, ha affermato: “Abbiamo sostenuto che il reato di tortura sia più grave quando è commesso dal pubblico ufficiale, perché disegna un rapporto di potere che viene estorto tradendo la fiducia che ognuno deve avere nelle forze di polizia che sono nella massima composizione sane”.