Il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio inizia ad avere seri dubbi sulle ultime scelte politiche operate da Grillo e Casaleggio.
Luigi Di Maio è un leader assediato e insofferente. Assediato perché da quando il Movimento 5 Stelle è al governo il leader politico è al centro di (inevitabili) critiche, insofferente perché consapevole del fatto che al momento sta pagando colpe non sue. Ma decisioni dettate dall’alto, dai padri pentastellati, da Beppe Grillo e Casaleggio.
Di Maio al centro di giochi politici e manovre di palazzo
Negli ultimi mesi Luigi Di Maio ha dovuto cedere il passo in diverse occasioni. Molto probabilmente non avrebbe fatto cadere il governo con la Lega. Forse avrebbe accettato un rimpasto, forse no. Il dato di fatto è che lui non avrebbe voluto la fine dell’esperienza gialloverde. È stato messo in mezzo a manovre di palazzo che hanno aggirato la sua volontà E così da un giorno all’altro si è trovato vicepremier di un governo finito. A un passo dalle elezioni.
Matteo Renzi si è poi inventato il governo Pd-Movimento 5 Stelle. Anche in questo caso Di Maio ha opposto resistenza, ha provato ad alzare i toni, forse anche nella speranza di spingere i dem a fare un passo indietro. In questa delicatissima fase politica Di Maio è stato scalzato da Grillo, tornato ad essere protagonista onnipresente oltre che detentore della verità sul bene del Movimento. La sensazione dopo i primi mesi di governo è che abbia preso una cantonata.
Luigi Di Maio messo all’angolo da Grillo (e Casaleggio). Ma ora potrebbe ribellarsi per salvare la sua leadership
Procedendo a sommi capi e sintetizzando in maniera anche troppo semplicistica gli ultimi mesi di vita politica, arriviamo alle elezioni in Umbria. Anche in questo caso il leader politico non avrebbe voluto prestare il fianco ai critici prendendosi sulle spalle anche i pesi del Pd. E invece nasce la coalizione di maggioranza a sostegno di una lista civica. Il risultato è un tonfo clamoroso.
Ma non finisce qui. Di Maio si è prestato all’esperimento e forse non aveva altra scelta. Ma ha imparato la lezione. E così ha fatto cordialmente sapere a Zingaretti che l’esperimento nasce e muore in Umbria. Il segretario dem ha risposto mettendo in discussione l’alleanza di governo e il premier Conte sembrerebbe remare dalla parte dei dem. Il futuro è tutto da scrivere, ma la sensazione è che il finale sia scritto, a meno che Di Maio non decida di ribellarsi ai padri.