Luigi Di Maio dovrebbe essere il prossimo inviato speciale nel Golfo Persico ma ci sono pesanti dubbi sulle sue capacità e competenze per il ruolo.
Da ogni parte arrivano dubbi sulle capacità dell’ex ministro degli Esteri di ricoprire il ruolo di inviato speciale nel Golfo Persico. Più che dubbi, sono certezze. Tutti sono convinti che Luigi Di Maio non abbia i titoli per un impegno così importante. Non solo dall’Italia, ma anche dall’estero arrivano le perplessità su questa candidatura. Dopo che il quotidiano francese Le Monde aveva giudicato come poco seria la proposta del suo nome, anche il capo del Centro di ricerca sulle politiche pubbliche di Dubai ha espresso il suo dissenso parlando di “senso dell’umorismo europeo”.
Ieri è arrivata la richiesta di delucidazioni su questa candidatura da parte di tre eurodeputati italiani (Verdi e M5S) al Consiglio europeo. Ad accogliere l’interrogazione di questi tre deputati anche i gruppi europei Verdi, Socialisti, Gruppo Misto e Liberali. “Perché una persona come Di Maio, che avrebbe a malapena i titoli per uno stage, dovrebbe rappresentarci in un’area strategica come quella del Golfo?” chiedono sarcastici i tre.
La nota dei tre eurodeputati all’attacco dell’ex ministro degli esteri
L’eurodeputato del M5S Pedicini ha parlato di “nome sprovvisto di credibilità, titolo di studio e competenze specifiche”. Inoltre, si sbilancia parlando di “ragioni di bottega”, “un patto da Prima Repubblica, probabilmente il prezzo pagato per il tentativo, miseramente fallito, di affossare Conte e il M5S”. Poi aggiunge, apportando valide motivazioni, “Senza alcun requisito, l’ex capo grillino si potrebbe ritrovare a scalzare candidati che, a differenza sua, vantano lauree, titoli, competenze acquisite sul campo, conoscenza delle lingue straniere e anni di esperienze diplomatiche” attacca l’eurodeputato.
A causa di queste polemiche e perplessità arrivate da ogni dove, l’alto commissario dell’Ue per la politica estera Borrell ha lasciato la palla al Consiglio. La nota dei tre eurodeputati si chiude con un’amara verità: “Sarebbe l’esempio peggiore, l’ennesimo, che può dare il nostro Paese agli occhi del mondo intero, oltre che a quelli di tantissimi ragazzi che credono nella meritocrazia e, per questo, fanno sacrifici enormi per maturare una formazione adeguata con la speranza di avere successo nel mercato del lavoro”.