Rivoluzione nel Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio potrebbe non essere più il leader unico dei pentastellati. Spunta l’ipotesi della gestione collegiale.
Luigi Di Maio potrebbe non essere più il leader unico del Movimento 5 Stelle. Smentita dai vertici pentastellati l’ipotesi secondo cui il ministro degli Esteri sarebbe stato a un passo dalle dimissioni da guida del Movimento, ha preso piede un’altra ipotesi. Quella della gestione collegiale del potere.
Luigi Di Maio potrebbe non essere più il leader unico del Movimento 5 Stelle
Di Maio potrebbe avere un ruolo meno importante nel Movimento 5 Stelle. I pentastellati potrebbero infatti inaugurare una nuova era, quella del potere collegiale. L’attuale leader politico non sarebbe più un uomo solo al comando ma farebbe parte di un team composto da uomini con pari poteri.
Lo stesso Luigi Di Maio aveva parlato di una rivoluzione interna al Movimento 5 Stelle che sta volgendo al termine e novità importanti potrebbero emergere in occasione degli Stati Generali.
La rivoluzione del Movimento 5 Stelle e le critiche piovute sul leader politico
Sembra difficile credere che la rivoluzione dei pentastellati salvi Luigi Di Maio. I tanti senatori e deputati in fuga dal Movimento 5 Stelle hanno denunciato un comportamento autoritario e poco democratico da parte del leader. Non prendere provvedimenti sarebbe un gravissimo errore. Nasce da qui l’ipotesi di una gestione collegiale del potere, in modo da esaudire la richiesta di maggiore democrazia all’interno di un Movimento in crisi.
Lo spettro delle elezioni in Emilia Romagna
Ma c’è di più. Una mossa di questo tipo, se confermata prima delle elezioni in Emilia Romagna (improbabile ma non impossibile), potrebbe mettere Luigi Di Maio al sicuro dalle critiche in caso di rovinosa sconfitta. Sondaggi alla mano nella Roccaforte Rossa è una partita a due tra la Lega e il Pd. Il MoVimento andrebbe a raccogliere le briciole andando incontro a una nuova batosta elettorale.
Le indiscrezioni rilanciate da il Fatto Quotidiano ipotizzavano addirittura un passo indietro da parte del leader politico, ma l’ipotesi è stata fermamente smentita dai pentastellati.