Diana Pifferi, la bambina di un anno e mezzo abbandonata e morta di stenti. Ecco cosa emerge dall’autopsia.
La tragedia avvenuta a Ponte Lambo lo scorso luglio, vede la vittima Diana Pifferi di un anno e mezzo morta di fame e di sete. Era stata abbandonata dalla madre per una settimana, e in quel tempo la piccola ha perso la vita. La donna, Alessia Pifferi, è stata arrestata e accusata di omicidio. I risultati dell’autopsia rivelano che nel corpo della bambina è stato trovato del benzodiazepine, un tranquillante assunto prima che venisse abbandonata.
Avveniva a Ponte Lambro lo scorso 20 luglio. La piccola Diana Pifferi era una bimba di soli diciotto mesi, morta per la fame e la sete. E’ accaduto nella casa di corte al civico 16/20 di via Parea, dove sua madre, Alessia Pifferi, l’avrebbe abbandonata per una settimana senza cibo ne acqua. La donna di 36 anni viene accusata di omicidio e arrestata per rispondere alle accuse di omicidio volontario nei confronti della figlia.
L’autopsia
Si è avanzato con l’autopsia per rivelare se la madre, come si ipotizzava, avesse mischiato del benzodiazepine con il latte avvelenando la figlia prima di andare dal suo fidanzato. Secondo i primi risultati emersi, pare che nello stomaco di Diana ci fossero frammenti di cuscino e materasso. Secondo il legale di Alessia Pifferi, l’avvocato Solange Marchignoli, “non c’è certezza” fondata di questa notizia.
Successivamente, è emerso anche che sono state fatte assumere delle gocce di benzodiazepine, ossia un tranquillante, assunto prima che la madre abbandonasse l’abitazione. Stabilire la quantità e la data dell’assunzione ancora non è possibile, ma i dettagli saranno scritti nella relazione conclusiva che sarà consegnata la prossima settimana al pm di Milano Francesco De Tommasi.
Gli ultimi risultati potrebbe aggravare la posizione della madre, accusata di omicidio aggravato, che ha sempre negato di averle dato il farmaco, fattore incisivo sulle cause del decesso della piccola Diana.