Le parole dell’ex segretario del Pd, Matteo Renzi, sulla linea che il partito dovrà tenere nei prossimi mesi.
Mentre Cinque stelle e centrodestra tentano un nuovo avvicinamento dopo le tensioni degli scorsi giorni, il Pd continua nella propria divisione interna. Nel partito c’è chi però non ha dubbi sulla linea che il partito dovrà seguire. Si tratta di Matteo Renzi, che vede ancora un Pd solitario all’opposizione.
Sull’e-news l’ex segretario ha scritto: “La situazione politica è chiara: il Pd starà all’opposizione. E stando all’opposizione potrà dare un aiuto al Paese portando un clima di civiltà e rispetto del Governo, che nei nostri confronti purtroppo non c’è stato“.
Pd, Matteo Renzi fermo all’opposizione
Il ragionamento alla base della decisione di Renzi di rimanere all’opposizione è semplice: “L’opposizione si può fare bene, come spiega splendidamente Pierluigi Castagnetti qui, e può farci bene, molto bene. Chi ha vinto le elezioni si metterà d’accordo, prima o poi: del resto Cinque stelle e centrodestra stanno facendo accordi in tutti i passaggi istituzionali“.
Accordi che, sottolinea Renzi, prima venivano denigratoriamente definiti ‘inciuci’.
Continua lo scontro interno al Pd
Mentre il senatore Renzi prova a tracciare una linea comune, nel partito le varie anime continuano a dialogare animatamente fra loro. Quest’oggi il nodo da sciogliere è riguardato il quando convocare i gruppi di Camera e Senato, se prima o dopo la convocazione al Colle.
Per Franceschini e Orlando la cosa più giusta sarebbe riunire i gruppi prima, per studiare anche una linea comune di condotta e avere le idee più chiare. Per Guerini, invece, la soluzione migliore sarebbe riunire i gruppi dopo aver visto Mattarella. Una tesi sposata in parte dal reggente Martina, che sta tentando una non semplice mediazione.