Governo, Luigi Di Maio assicura: Il governo non cade dopodomani. E sul Pd: Un partito rinato stanco e affamato di soldi.
Ospite a DiMartedì, il vicepremier Luigi Di Maio ha parlato della situazione politica del paese e anche di quella economica, particolarmente delicata alla luce dei recenti tagli alle stime da parte dell’Europa e dalle agenzie di rating.
Luigi Di Maio: Il Pd è un partito affamato di soldi
Duro l’attacco del vicepremier pentastellato nei confronti del Partito democratico, che pure i sondaggi danno in risalita.
“Il Pd è un partito rinato stanco e affamato di soldi, perché l’unica proposta che ha fatto è stata quella di alzare gli stipendi dei parlamentari e di ricostituire i vitalizi. E dentro ha di nuovo tutte le correnti dell’epoca renziana, incluse quella renziana e quella di Calenda. Sono fatti loro. Ma io guardo a quel partito come al passato“.
Di Maio assicura: Il governo non cade dopodomani
Il leader del Movimento Cinque Stelle ha poi parlato dello stato di salute dei pentastellati e poi del rapporto a volte conflittuale con la Lega:
“Le elezioni politiche non c’entrano nulla con quelle regionali e tantomeno quelle europee. Qui bisogna sempre dire al mondo che non è vero che questo governo cade dopodomani per colpa delle elezioni europee. Questa è la speranza di qualcuno che vuole tornare al governo. Qui abbiamo due blocchi contrapposti e cioè il club di Berlusconi e il club di Renzi, che vogliono tornare al governo. Gli italiani li hanno mandati all’opposizione“.
“Tria deve stare tranquillo e fare il ministro”
Il vicepremier pentastellato ha poi parlato del caso Tria, al centro di una polemica su un presunto conflitto di interessi.
“Credo che Tria debba stare tranquillo. Non sereno, perché non si dice. Penso che debba continuare a fare il ministro, poi come capo politico del M5s ho tutto diritto di dire al ministero di sbrigarsi a firmare il decreto per i truffati delle banche, perché ci sono cittadini che stanno aspettando quel miliardo e mezzo che abbiamo stanziato. E hanno diritto a quei soldi”.