Dipendente licenziato per post su Facebook, ArcelorMittal conferma il provvedimento. I sindacati annunciano lo sciopero per il 23 aprile.
Continua a tenere banco il caso del dipendente di ArcelorMittal licenziato per un post sui social. Un caso così delicato e surreale che ha fatto in poco tempo il giro della rete spingendo politici, sindacati e personaggi del mondo dello spettacolo a prendere posizione.
ArcelorMittal, dipendente licenziato dopo post su Facebook
Il licenziamento è avvenuto per un post social con il quale il dipendente aveva invitato a seguire la fiction Svegliati Amore Mio, solo che il messaggio social è stato considerato denigratorio da ArcelorMittal che quindi ha proceduto con il licenziamento per giusta causa.
La trattativa con i sindacati
Il caso è diventato di portata e interesse nazionale ed è stata aperta una trattativa tra i sindacati e la società. Trattativa tutta in salita visto che ArcelorMittal ha confermato il licenziamento del dipendente.
Lo sciopero del 23 aprile e la manifestazione a Roma
Dopo la conferma del licenziamento i sindacati hanno annunciato uno sciopero per il prossimo 23 aprile.
“Riteniamo inaccettabile l’atteggiamento della multinazionale che continua a non voler aprire un confronto di merito con le organizzazioni sindacali al fine di evitare ulteriori tensioni sociali tra i lavoratori. Tale situazione non fa altro che rafforzare la piattaforma rivendicativa di Fim, Fiom e Uilm di Taranto in vista della campagna di assemblee promossa in questi giorni […]. Pertanto, riteniamo indispensabile aprire un confronto con i Ministri dello Sviluppo Economico e del Lavoro per porre fine a questa situazione di assoluta incertezza che vivono i lavoratori sociali e dell’appalto dello stabilimento siderurgico”.
La nota di ArcelorMittal
ArcelorMittal ha replicato con una nota facendo sapere di non aver ricevuto alcuna richiesta di confronto da parte del dipendente licenziato.
“L’azienda non ha ricevuto alcuna richiesta di confronto da parte del dipendente licenziato ma ribadisce la propria disponibilità ad un confronto analogo a quello avuto recentemente con l’altro dipendente, all’esito del quale, a fronte della presentazione di adeguate scuse, l’azienda ha deciso di revocare il licenziamento […]. Anzi […] le giustificazioni formulate per iscritto dallo stesso non fanno che confermare le motivazioni della sanzione disciplinare”.