Il discorso di Giuseppe Conte. Il premier tira le fila sullo stato di salute del governo dopo le Elezioni Europee e avverte Salvini e Di Maio: Si va avanti solo se con dignità.
ROMA – Grande attesa per il discorso di Giuseppe Conte, che dopo un lungo silenzio iniziato di fatto alla vigilia del voto per le elezioni europee, ha indetto un conferenza stampa a Palazzo Chigi per fare il punto della situazione politica (ed economica) dell’Italia.
Il discorso di Giuseppe Conte sulla tenuta del governo
Non è un discorso d’occasione quello di Giuseppe Conte che, dopo una serie di incontri e colloqui con Mattarella, sa di dover riprendere in mano le redini del governo nel tentativo di riequilibrare i rapporti di forza tra Salvini e Di Maio.
Di seguito il video della conferenza stampa del premier Giuseppe Conte:
“Sabato è stata la Festa della Repubblica e il compleanno del governo da me presieduto […]. Ricordo che l’insediamento del mio governo è stato accompagnato dall’entusiasmo della gente e dallo scetticismo degli osservatori e dei giornalisti […].
A distanza di un anno ritengo che il contratto di governo resta un elemento di forza tra due distinte forze politiche ispirate da principi differenti. Per quanto riguarda il mio ruolo da presidente mi sono determinato ad accettare l’incarico perché ho ritenuto di poter attingere la mia legittimazione direttamente dall’articolo 95 della Costituzione.
Sin dall’insediamento abbiamo rivendicato di essere il governo del cambiamento, fatto di due forze politiche consapevoli che il paese avesse bisogno di un cambio di passo e intenzionate a invertire la tendenza della politica precedente.
Nel corso di questo primo anno di legislatura siamo intervenuti per difendere le fasce più in difficoltà della popolazione dal punto di vista sociale. Decreto dignità, Quota Cento e Reddito di Cittadinanza rappresentano un vero e proprio patto sociale“.
“Siamo intervenuti anche per garantire la sicurezza sia nelle zone più difficili delle città italiane sia contrastando l’immigrazione irregolare“.
La conferenza stampa di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi: Siamo chiamati a cambiare il paese, non a prendere i like
Il capo del governo ha voluto passare innanzitutto in rassegna i risultati ottenuti in questo anno di governo e i progetti per il futuro.
“Abbiamo svolto un lavoro di squadra incredibile con i vicepremier, i premier e i deputati di maggioranza […]. Questa esperienza di governo ha dovuto convivere anche con diverse tornate elettorali che ci hanno costretto a convivere una campagna elettorale permanente. Io stesso avevo sottovalutato questo aspetto. La consultazione europea ha avuto un impatto forse inaspettato dando la sensazione di uno stallo. Questo è una falsità. Il governo ha sempre continuato a lavorare“.
“Dobbiamo lavorare a una manovra economica complessa avendo cura di non aumentare l’Iva. Vorremmo proseguire una politica espansiva tenendo però i conti, siamo costretti a finanziare il debito italiano sul mercato dove gioca un ruolo fondamentale la fiducia. Io stesso sto lavorando a progetti strategici come un piano nazionale per implementare la ricerca, sistemi per rafforzare il sistema scolastico e universitario, un progetto di valorizzazione della filiera agro-alimentare“.
“Siamo chiamati a cambiare il paese, che è cosa diversa dal parlare alla piazza telematica per prendere like. A un anno dall’inizio del governo gli italiani confermano la fiducia nel governo. Nell’ultima competizione europea la Lega si è vista rafforzata e il Movimento Cinque Stelle ridimensionato. I risultati elettorali creano grande esaltazione nei vincitori e grande delusione negli sconfitti“.
L’ammissione di Conte: Se continuiamo così non possiamo continuare a lavorare
Il premier ha poi affrontato la situazione all’interno del governo con i rapporti ormai conflittuali tra Lega e Movimento Cinque Stelle.
“Purtroppo il clima da campagna elettorale non si è esaurito. I miei rapporti con i ministri sono buoni, ma lavorare per il bene del paese significa avere più di buoni rapporti personali. Se continuiamo a indugiare nelle polemiche e nelle freddure a mezzo social non possiamo lavorare. Questi costanti conflitti pregiudicano la concentrazione sul lavoro.
Gli italiani ci credono di proseguire la nostra azione di governo ma serve serietà e concentrazione. Le polemiche sterili, le discussioni inutili sottraggono energie preziose. Abbiamo un compito impegnativo, preservare un patrimonio di fiducia che ci ha investiti fin dal primo giorno.
Non posso essere certo della durata del governo, non dipende solo da me, ma fino all’ultimo giorno sarà il governo del cambiamento. Serve una leale collaborazione, he significa anche che ogni ministro deve evitare invasioni di campo che possono portare a una delegittimazione del ministro competente, significa che se il ministro dell’Economia e il premier si stanno confrontando con l’Unione europea, le due forze politiche non intervengono nella discussione con provocazioni e polemiche“.
Il discorso di Giuseppe Conte: Chiedo ai leader di operare una chiara scelta e dirci se hanno intenzione di proseguire
Il premier Conte ha poi voluto mandare un messaggio direttamente ai vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
“Chiedo ai leader delle forze politiche di operare una chiara scelta e di dirci se hanno intenzione di proseguire nell’esperienza del governo o se preferiscono riconsiderare questa posizione perché sperano una prova elettorale per rafforzare la propria posizione o riscattare una sconfitta. Non mi presterò in nessun modo a vivacchiare per proseguire la mia esperienza a Palazzo Chigi. Se i comportamenti non fossero coerenti rimetterò il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica“.
La missione di Giuseppe Conte
Una sfida non semplice quella del premier, delegittimato in questa sua missione da quello che è stato il risultato del voto in occasione delle elezioni europee del 26 maggio. La Lega ha trionfato e il Movimento Cinque Stelle ha fatto registrare un collasso inaspettato.
Le condizioni del premier: Il governo va avanti solo se con dignità
Con uno scatto di dignità il premier ha già fatto sapere ai due vicepremier, incontrati il giorno prima del voto sulla piattaforma Rousseau su Luigi Di Maio, che non è intenzionato ad andare avanti a tutti i costi in questa avventura di governo. L’esecutivo arriverà alla fine del suo mandato solo ed esclusivamente nel caso in cui i due vicepremier inizino una stagione della collaborazione facendo uno o più passi indietro e riconoscendo proprio a Giuseppe Conte il ruolo insindacabile e super partes di premier.