Disinnesco di un ordigno della Seconda Guerra Mondiale a Venezia. Oltre tremila persone evacuate per facilitare il lavoro dei militari.
VENEZIA – Venezia ‘chiusa’ per il disinnesco di un ordigno della Seconda Guerra Mondiale a Porto Marghera. Le operazioni, iniziate alle 8:30 di domenica 2 febbraio 2020, hanno portato all’evacuazione di circa tremila persone per facilitare il lavoro dei militari oltre che la chiusura del Ponte della Libertà che collega la città lagunare con la terra ferma.
Secondo le prime informazioni, i lavori dovrebbero concludersi entro le 12 ma non si hanno ancora certezze.
Bomba day a Venezia, città isolata
Per evitare la città di Venezia è stata isolata per qualche ora. La chiusura del Ponte della Libertà non consentirà alle persone, presenti in Laguna, di poter recasi sulla terraferma. Il disinnesco, infatti, è previsto a Porto Marghera una delle zone più famose della città veneta.
Le operazioni sono iniziate alle 8:30 e dovrebbero durare poco meno di quattro ore. Sgomberate oltre tremila persone che si sono viste costrette a lasciare le proprie abitazioni per cercare di rendere il tutto molto più sicuro. Al lavoro diverse persone per dare assistenza ai residenti e soprattutto sorvegliare la zona per possibili atti di sciacallaggio.
Disagi ai trasporti
Il disinnesco dell’ordigno potrebbe provocare anche qualche disagio ai trasporti visto lo stop ai bus e ai treni per la chiusura del Ponte della Libertà. Nell’area di sicurezza, inoltre, non potranno circolare mezzi privati e pedoni.
Le Forze dell’Ordine e oltre 100 volontari della Protezione Civile sono al lavoro per dare assistenza alle persone e controllare la zona da possibili atti di sciacallaggio. Le operazioni dovrebbero concludersi intorno alle 12 con i residenti che a quell’ora potrebbero tornare nei propri appartamenti. Si tratta di un disinnesco previsto ormai da diverso tempo con i veneziani che dovranno restare fermi per poco più di tre ore.
fonte foto copertina https://twitter.com/SergioSangio