Tra poche ore Novak Djokovic ha la possibilità di centrare il Grande Slam, ossia vincere nello stesso anno gli Australian Open, il Roland Garros, Wimbledon e gli Us Open. L’ultima volta 52 anni fa…
Novak Djokovic è a un passo dal Grande Slam. Il tennista serbo, infatti, già vincitore quest’anno a Melbourne, Parigi e Londra, si gioca la chance di calare il poker a New York. Dopo aver battuto Berrettini e Zverev, ora in finale affronterà il russo Medvedev.
Grande Slam, l’origine del nome
Il termine Grande Slam nel tennis venne mutuato dal bridge e risale al 1933. Il giornalista del New York Times, John Kieran, scrisse, infatti, che dopo la vittoria dell’australiano Jack Crawford all’Australian Open, Roland Garros e Wimbledon, la vittoria dell’US Open avrebbe rappresentato un risultato eccellente, “come segnare un grande slam nel bridge“. Crawford perse contro Fred Perry ma il termine giornalistico non passerà di moda, anzi.
Una vittoria (quasi) impossibile
Pertanto, in ambito sia maschile che femminile, l’espressione è volta a indicare la vittoria nell’anno solare dei primi quattro tornei di tennis, corrispondenti alle prime (e uniche fino al 1974) Nazioni vincitrici della Coppa Davis (Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Francia). A sottolineare la difficoltà nel centrare l’avvenimento, solo due uomini e tre donne nella storia hanno saputo realizzarlo.
Nel maschile, il primo a riuscirci fu lo statunitense Don Budge nel 1938. Poi, nel 1962 e nel 1969 (da professionista), l’australiano Rod Laver.