Il senatore leghista Simone Pillon attaccato sulla piattaforma per il suo tweet sulla decisione della Consulta riguardo al cognome materno.
La Corte costituzionale con una sentenza ha deciso illegittimo l’automatismo del cognome del padre ai figli. Per la Consulta questa norma è discriminatoria e “lesiva dell’identità del figlio”. Da oggi, quindi, i genitori potranno scegliere quale cognome dare ai figli o se darli entrambi e scegliere anche l’ordine dei due. Ancora una volta le decisioni della Corte Costituzionale arrivano prima del Parlamento che dovrebbe legiferare su questo e altri argomenti ma le proposte rimangono in stallo senza procedere.
Varie proposte di legge sono state depositate in Parlamento ma mai portate avanti. Ora però con la decisione della Consulta il Parlamento dovrà procedere con l’iter legislativo abbastanza in fretta, altrimenti si rischia di creare confusione tra la legge ancora in vigore e la sentenza della Corte Costituzionale.
La battaglia infinita di Pillon
Non sono mancate le critiche da parte della destra italiana. Per il leghista Simone Pillon, promotore della famiglia eteronormata cosiddetta “tradizionale” e fervente oppositore dei diritti civili si è opposto alla decisione. “Col doppio cognome avremo fratelli con cognomi diversi e nonni col cognome diverso dal nipote». «Vogliono usare la riforma per assestare il colpo di grazia alla già minata figura paterna. Così aumenterà anche la conflittualità endofamiliare e aumenterà la confusione. Credo che le priorità siano altrove».
La sua battaglia è continuata su Twitter dove ha scritto ironicamente: “Ma il #cognomematerno non è mica per caso il #cognome del nonno o del bisnonno materno?” I commenti al post di Pillon non sono mancati tra ironia e insulti.
Il leghista si era espresso già in precedenza su questa questione scrivendo: “Il cognome paterno non è da considerare come un retaggio patriarcale ma come il regalo più prezioso che un padre possa fare ai figli. La madre dona il corpo, il padre consegna l’appartenenza ad una storia, ad una comunità, ad una famiglia“. A questo post gli utenti di Twitter rispondono: “È possibile inserire maschilismo, misoginia, oggettificazione della donna in una sola frase? Certo, oggi ce lo spiega l’onorevole Pillon!”, ribattono, attaccando: “Se non lo hai capito per Pillon, le donne, sono solo dei forni che cuociono il pane e basta“.