Il Ppe e la destra italiana lavora per un trovare un nome condiviso: Tajani potrebbe prendere il posto di von der Leyen.
Le elezioni europee sono distanti, ma ormai non è più un mistero il tentativo di unire le destre e il Partito Popolare Europeo. I rapporti tra il presidente del Ppe, Manfred Weber, e la premier italiana Giorgia Meloni si fanno sempre più fitti, e l’ipotesi più credibile fino ad oggi sembra quella di nominare il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.
L’ipotesi ricade su Tajani
Come ha detto nei giorni scorsi il presidente del Ppe, Manfred Weber, attaccando la sua connazionale tedesca Ursula von der Leyen: “Più democrazia per l’Europa significa poter scegliere un candidato o una candidata con contenuti e idee. Questo vale per i sindaci, per i governi e fino alla presidenza della Commissione europea”.
L’intenzione di Weber è palesemente quella di realizzare un quadro politico sempre più preciso, evitando un secondo mandato all’attuale presidente della Commissione europea. Lo scopo del Ppe è quello di puntare a un altro popolare, come il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.
La sfida tra partiti tedeschi
Tra i vari partiti che siedono a Bruxelles, si studiano strategia e future alleanze. Dopo l’intervento del Cancelliere Olaf Scholz, Weber ha infatti affermato espressamente le procedure con cui si scelgono i candidati a guidare la Commissione europea.
E’ così che è iniziata la sfida tra partiti in Germania per la leadership delle future istituzioni comunitarie, che saranno definite solo dopo le elezioni europee del prossimo maggio. Il capo del Ppe ricorda che von der Leyen non venne scelta attraverso l’elezione dei cosiddetti “Spitzenkandidaten” (concorrenti ufficiali in corsa al Parlamento) ma con un accordo tra governi nazionali. Antonio Tajani potrebbe essere il nome giusto per unire Ppe e destre.