L’Emilia-Romagna potrebbe tornare alla normalità entro la prossima settimana, “ma servono le province”, afferma Salvini.
L’impetuoso maltempo degli ultimi tempi ha colpito molte zone d’Italia: l’ultima vittima è stata l’Emilia-Romagna che ha subito nei giorni scorsi danni alle infrastrutture e la morte di diversi cittadini.
Il Belpaese di nuovo al centro delle emergenze naturali, ma secondo il leader della Lega, Matteo Salvini, è possibile far tornare alla normalità le zone della regione colpite.
Tuttavia, secondo quanto emerso dal vertice a Bologna, in Prefettura, i danni alle infrastrutture registrati sono stati numerosi (oltre 620 milioni), tra rete viaria e ferrovie. Ad annunciarlo sono stati il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture, Andrea Corsini, e i ministri delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini e quello dell’Interno Matteo Piantedosi.
La stima dei danni
Per rimettere in sesto i danni alla viabilità di Bologna, serviranno 110 milioni di euro, mentre per la provincia di Forlì-Cesena si necessita di 95 milioni. Stimati poi 42,5 milioni per Cesena, 2-3 milioni per Bertinoro e 1,7 milioni a Galeata.
Nella zona di Ravenna si stimano i 120-150 milioni di euro, mentre gli 8 milioni di danni registrati nella provincia di Rimini chiedono 1 milione di euro. 700mila euro a Maiolo e 4 milioni a Sant’Agata Feltria. Per quanto riguarda la parte di competenza di Anas (viabilità statale), a oggi la stima è di 100 milioni di euro di danni. Per tutta la parte delle ferrovie si stima la necessità di 105 milioni, di cui 90 per infrastrutture in capo a RFI e 15 di competenza di FER.
Il Mit intanto sta valutando lo stanziamento immediato di almeno 1,5 milioni di euro per interventi urgenti in Emilia-Romagna, soprattutto nei piccoli Comuni dove si mira a garantire la riapertura, il ripristino o la messa in sicurezza di alcune strade.
Salvini: “Servono le province”
Martedì prossimo è previsto il Consiglio dei Ministri in cui si discuterà delle stime dei danni ad oggi stabilite, ma “sarebbe poco realistico dire cosa porteremo”, ammette Matteo Salvini. “Preferisco dare numeri quando abbiamo certezze, c’è anche un ministro dell’economia che quantifica il limite di quello che si può fare”, sottolinea.
Ma soprattutto, per muoversi in fretta, sarà necessario associare norme di emergenza, contando sull’intervento diretto “su alcuni comuni e su alcune infrastrutture particolarmente a rischio”. Anche se non si nega l’attiva operatività di volontari e risorse, “serve che tornino le province nella loro piena operatività. Se le province non hanno budget è difficile che tornino a fare quello che facevano prima. Conto che nel 2024 si possa ripartire con questa macchina democratica”, aggiunge Salvini.