Il presidente Anci (associazione dei comuni italiani) parla delle opzioni per ridurre i consumi.
Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci intervistato dal Corriere della Sera dice che c’è molta preoccupazione per la situazione energetica nei comuni. Le città sono costrette a dover rinunciare a illuminazione monumentale e luci suggestive che le rendono ancora più belle. Dal Politecnico di Milano a Bari e a Roma si stanno chiedendo in che modo poter ridurre l’energia.
“Si pensa a ridurre l’intensità luminosa, solo in alcune zone e solo durante la notte. Ma si può fare solamente con determinati lampioni che hanno la tecnologia adatta” dichiara Decaro. Sarà probabile che le città in autunno e in inverno saranno più buie. “I comuni non hanno molte opzioni. Le luci sono state sostituite un po’ ovunque, con quelle a led che consumano un quarto di meno” dice il sindaco parlando anche dell’efficientamento energetico delle scuole.
Ma il problema immediato secondo il presidente dell’Anci è che “rischiamo di non poter accendere i riscaldamenti o di tagliare i servizi sociali” se non arriveranno misure di ristoro, servono almeno 350 milioni. Nonostante negli uffici pubblici si è abbassata la temperatura dei condizionatori, ora la situazione è grave perché le risorse dei comuni sono finite ad agosto. Ma Decaro resta ottimista sul fatto che i partiti faranno qualcosa a riguardo.
“I comuni non sono aziende che possono rinviare all’anno prossimo i bilanci. Noi dobbiamo avere i conti in ordine. A ottobre, novembre ci troveremo comunque in fortissime difficoltà” preannuncia il presidente dei sindaci. L’unica soluzione che può esserci nell’immediato, con la guerra in Ucraina sullo sfondo, è consumare di meno. “Tutti possono fare qualcosa. E’ un discorso che vale per il gas, per l’energia elettrica, per l’acqua. Dobbiamo renderci conto che non stiamo salvaguardando più solo il futuro dei nostri nipoti ma il presente di tutti noi” ammonisce Decaro.