"Mi fa pietà, residuo di volgarità fascista": l'attacco frontale a Vannacci
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“Mi fa pietà, residuo di volgarità fascista”: l’attacco frontale a Vannacci

Roberto Vannacci

Enzo Bianchi attacca il generale Roberto Vannacci: critiche feroci anche a Matteo Salvini, Giorgia Meloni e l’insediamento di Trump.

Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose, ha rilasciato un’intervista a Ilfattoquotidiano.it e tra i temi scontanti c’è anche il generale Roberto Vannacci. Ma non solo, si è espresso sulla premier Giorgia Meloni e l’insediamento di Donald Trump.

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Enzo Bianchi e la critica a Roberto Vannacci, Salvini e Meloni

Uno tra i nomi al centro dell’intervista è quello di Roberto Vannacci, il generale finito sotto i riflettori per le sue dichiarazioni controverse contenute in un libro auto-pubblicato.

Enzo Bianchi non nasconde il proprio disappunto: “Mi fa pietà. Mi sembra che sia uno di quei residui che purtroppo ci sono ovunque di una volgarità fascista che permane anche da noi“.

Un giudizio severo quello nei confronti dell’europarlamentare. Non meno tagliente è il giudizio nei confronti del suo leader della Lega, Matteo Salvini: “È uno che manca proprio dei connotati di cultura che invece dovrebbe avere un ministro di questo Paese“.

Il fondatore di Comunità monastica di Bose, non salva nemmeno il modo di “comunicare” della premier Giorgia Meloni. “Comunica bene all’italiano medio e volgare che ha bisogno di qualcosa di gridato e di forte, nemmeno pensato. Pur di non pensare, gli slogan e le dichiarazioni in pompa magna colpiscono“.

Un occhio alla sinistra e l’insediamento di Trump

Dopo aver criticato aspramente alcuni dei volti della destra italiana, aggiunte Ilfattoquotidiano.it, Enzo Bianchi non ha risparmiato nemmeno la sinistra. “La sinistra è malata di un protagonismo narcisistico“.

Uscendo fuori dai confini del Bel Paese, il fondatore di Comunità monastica di Bose guarda all’ormai vicino insediamento di Donald Trump. “Sono convinto che il presidente degli Stati Uniti non abbia alcuna soggettività di potere. Decide sotto dettatura dei grandi poteri dell’America: i fabbricatori di armi, i leader del settore energetico. Che ci fosse Biden o che vi sia Trump saranno comunque gli altri a decidere se finire una guerra (…)“, conclude.

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ultimo aggiornamento: 4 Gennaio 2025 10:27

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