Facebook deve cancellare i contenuti simili a quelli illeciti
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Direttore: Alessandro Plateroti

Facebook deve cancellare i contenuti simili a quelli illeciti

La sentenza della Corte di Giustizia della Corte europea sul caso austriaco: Facebook deve cancellare i contenuti simili a quelli illeciti.

La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha formalizzato la possibilità di obbligare Facebook (e le piattaforme simili) a cancellare i contenuti considerati identici o equivalenti a quelli illegali. Questo sarebbe valido anche a livello mondiale.

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Facebook deve cancellare i contenuti simili a quelli illeciti: la sentenza della corte Ue sul caso austriaco

Con la complessa sentenza, la Corte si esprime su in caso nato in Austria. Qui i giudici avevano chiesto alla piattaforma social di bloccare l’accesso a un contenuto considerato diffamatorio ai danni di Eva Glawischnig-Piesczek, ex deputata. Di fronte al caso in questione, la Corte Suprema austriaca aveva deciso di rivolgersi alla Corte europea. La richiesta era quella di esprimersi sulla possibilità di cancellare altri contenuti equivalanti anche su scala mondiale.

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Fonte foto copertina: pixabay.com/it/photos/facebook-internet-rete-sociale-1903445/

Facebook protesta: “La sentenza solleva interrogativi sulla libertà di espressione”

La sentenza della Corte Ue è stata duramente contestata da Facebook che ha sollevato la questione legata alla libertà di espressione.

“Questa sentenza solleva interrogativi importanti sulla libertà di espressione e sul ruolo che le aziende del web dovrebbero svolgere nel monitorare, interpretare e rimuovere contenuti che potrebbero essere illegali in un determinato Paese”.

“Questa sentenza[…] mina il consolidato principio secondo cui un Paese non ha il diritto di imporre le proprie leggi sulla libertà di parola ad un altro Paese. Inoltre, apre la porta ad obblighi imposti alle aziende del web di monitorare proattivamente i contenuti per poi interpretare se sono “equivalenti” a contenuti ritenuti illegali”.

Nella fase conclusiva il social network solleva una problematica importante, legata alla definizione di identico ed equivalente.

“Per ottenere questo diritto i tribunali nazionali dovranno prevedere definizioni molto chiare su cosa significhino “identico” ed “equivalente” concretamente. Speriamo che i tribunali adottino un approccio proporzionato e misurato, per evitare di limitare la libertà di espressione”.

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ultimo aggiornamento: 3 Ottobre 2019 18:51

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