“Alessia Pifferi non è un mostro, è sola al mondo”. A dichiararlo a Repubblica, Sara Ben Salha, la ventenne “esca” per attirare Simba La Rue.
Sara Ben Salha avrebbe fatto da esca per attirare Touché affinché Simba La Rue potesse sequestrarlo e picchiarlo nella faida tra rapper.
Nel corso del periodo di detenzione in carcere, Sara Ben Salha, avrebbe “dimorato” in una cella davanti a quella in cui è rinchiusa Alessia Pifferi, la donna di 37 anni che ha abbandonato a casa la figlia Diana, morta di stenti. Nell’ambito di un’intervista a La Repubblica, la ragazza avrebbe raccontato del tempo trascorso con la Pifferi.
La ragazza esca
“Lei si è aperta molto con me, non nega assolutamente le sue colpe, soffre molto”, ha affermato Sara Ben Salha riferendosi alla Pifferi e aggiungendo di averla sentita piangere tutti i giorni tutto il giorno, “sdraiata in silenzio a guardare il soffitto”. Stando al pensiero di Sara, la Pifferi “non è un mostro ed è sola al mondo, la famiglia le ha voltato le spalle, il compagno è sparito, le altre detenute la odiano”. Per questo motivo, la ragazza ha confessato il suo dispiacere salutandola e assicurandole che le avrebbe scritto.
Sara ammette poi le sue responsabilità nella faida tra Touché e Simba: “Ho fatto da esca per quel ragazzo, lo ammetto, gli chiedo scusa nel modo più sincero. Non mi aspettavo che lo avrebbero accoltellato, pensavo che volessero soltanto spaventarlo”, ha confessato a Repubblica.