Inizia la fase 2 in Italia: una lenta ripresa che dovrebbe portare verso una nuova normalità.
L’Italia è entrata ufficialmente nella vera e propria fase 2 e inizia prendere le misure – nel vero senso della parola – per adattarsi alla nuova vita.
A onor del vero chi si aspettava scene da film con fiumi di persone in strada e abbracci tra sconosciuti per festeggiare il ritorno alla vita sociale è rimasto deluso. Nessuna scena da film, niente fuochi d’artificio in stile Cina, niente assalto ai negozi. Un lenta ripresa, figlia anche della paura.
Italia in fase 2: ripresa lenta
La giornata del 18 maggio ha regalato sprazzi di quotidianità. Quel caffè al bar mancava a tutti, qualcuno ancora non ha avuto il coraggio di tornare a prenderlo qualcun altro sì. Insomma, le attività non sono tornate ai livelli pre-lockdown ma qualcosa si muove.
Qualcuno, probabilmente con una prenotazione datata, è tornato dal barbiere/parrucchiere.
Molti sono usciti solo per la gioia di andare a fare una passeggiata, magari sulla spiaggia, magari tra le vie del Centro storico.
Qualcuno invece ha deciso di non uscire, chi per paura del virus, chi per altre paure. Allo stesso modo ci sono state attività messe in ginocchio dalla crisi economica che non hanno riaperto i battenti.
Non chiamatela normalità
Basta avere uno sguardo attento e guardarsi intorno per capire che – ovviamente – non siamo alla normalità. Stiamo lavorando per tornarci. Ma ad oggi è strana la sensazione che si prova quando si vedono le splendide giornate di sole e non si vedono turisti, che solitamente a maggio affollano le principali città del nostro Paese.
Ma gli effetti del coronavirus sono evidenti anche solo guardando le tante insegne spente. Per quanto riguarda le attività legate alla ristorazione, infatti, tanti locali hanno lasciato la serranda abbassata. Non hanno ripreso l’attività anche nelle Regioni in cui era consentito.
Secondo una stima di Confesercenti, nel centro di Roma più della metà dei ristoranti non ha aperto e non aprirà nell’immediato per effetto dell’assenza di turisti e di lavoratori, molti dei quali ancora a casa in smart working.
E la situazione non è differente in altre città d’Italia, dove gli imprenditori chiedono uno sforzo da parte del governo per provare a rimettere in moto il settore.
La politica studia gli inizi della vera fase 2
Dal unto di vista politico la fase 2 è iniziata nel migliore dei modi. Senza scene surreali, senza assalto ai mezzi pubblici. Probabilmente meglio di come ci si potesse immaginare.
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