Kamala Harris e il voto femminile, perché le elettrici americane non l’hanno tradita? Ecco l’intervento di Vittorio Feltri.
Secondo Vittorio Feltri, la vice presidente Kamala Harris ha perso il sostegno delle elettrici americane non per il “tradimento” delle donne – come sostenuto da alcune femministe – ma per la sua scarsa incisività politica.
In un articolo pubblicato su Il Tempo, il giornalista analizza con toni critici l’esito delle elezioni americane, sfatando quella che definisce una “persecuzione nostalgica” da parte delle attiviste femministe.
La delusione per Kamala Harris: l’analisi di Vittorio Feltri
Secondo Vittorio Feltri, la democratica non ha dimostrato, durante la sua vicepresidenza, la stoffa di una leader capace di ispirare il paese.
“Non rammento neppure un provvedimento di buon senso nell’epoca in cui era vicepresidente di Biden. Non ha saputo governare una volta; perché rivotarla adesso?“, afferma il giornalista.
A detta del giornalista, la vicepresidente è apparsa come una figura evanescente, incapace di affrontare temi cruciali come l’inflazione e la sicurezza nazionale, questioni prioritarie per gli elettori americani.
Inoltre, ironizza sulla convinzione, secondo lui “vetusta“, che le donne dovrebbero sostenersi automaticamente. “Aspettarsi che le signore la votassero in massa in quanto ‘portatrice di utero e affini’ è un’equivalenza infondata“, dichiara.
Il binomio femministe e politiche: il caso Giorgia Meloni
Vittorio Feltri sottolinea come le femministe – sia in Italia che negli Stati Uniti – tendano a trasformare ogni elezione in una battaglia di genere, dimenticando l’importanza delle competenze.
“La Casa Bianca non si tingerà di rosa neppure a questo giro, non per deficit culturale dell’America, che pure difetta assai di erudizione, ma perché la signora Harris non ha convinto e non ha inciso“, commenta.
A conferma ciò detto fin ora, il giornalista ha fatto un paragone con il caso dell’elezione di Giorgia Meloni.
“Nel 2022 erano le femministe italiane a storcere il naso per l’elezione di Giorgia Meloni, spiegando che il fatto che avesse l’utero non rappresentava un valore in sé ma soltanto un accessorio incidentale rispetto alla storia, al passato, ai valori di cui era portatrice“, conclude.