Il direttore generale di Webuild, Massimo Ferrari, ha commentato la crisi di Governo attuale e i possibili scenari.
Massimo Ferrari, direttore generale di Webuild nonché docente LUISS del corso “Gestione integrata dei rischi e perseguimento di obiettivi sostenibili”, in un appello verso la stampa e le istituzioni, ha commentato la situazione attuale del Governo italiano, chiedendo una guida ferma che possa traghettare l’Italia fuori da questo periodo di incertezze e difficoltà.
Le parole del docente LUISS
“In questo momento tutti gli operatori economici ma anche molti cittadini ed istituzioni sono preoccupati per le conseguenze immediate di una crisi al buio, che va evitata per salvare il Paese. Le mie sono considerazioni che nascono da una prospettiva finanziaria di mercato, senza voler in alcun modo intervenire sull’evoluzione politica o di scenari istituzionali”. Queste le parole di Massimo Ferrari, direttore generale di Webuild nonché docente LUISS del corso “Gestione integrata dei rischi e perseguimento di obiettivi sostenibili”.
“Vedo un segnale positivo che nasce dal Paese e da una generale chiamata al senso di consapevolezza e responsabilità da parte di molti soggetti anche istituzionali del Paese, consapevoli della complessità dei rischi del quadro economico e finanziario cui il Paese va incontro, soprattutto per le fasce più deboli”, ha affermato Ferrari.
“Questo Governo di unità nazionale – sottolinea il docente – è stato costituito per gestire la crisi della pandemia e l’esecuzione del Pnrr, ma da allora si sono aggiunti tre elementi di incertezza: il primo è la guerra in Ucraina, e tutte le conseguenze che comporta; il secondo fenomeno è la spinta inflazionistica a livelli senza precedenti dalla nascita dell’euro, trainata dall’aumento dei prezzi di materie prime, energia e dalle difficoltà nei sistemi di approvvigionamento dalla catena di fornitura, a fronte dei quali le Banche Centrali sono state costrette ad intervenire con l’aumento dei tassi di interesse; e un terzo elemento la crisi climatica e la necessità di nuove fonti di approvvigionamento energetico a minori impatti ambientali, tutti i paesi occidentali sono alla ricerca di una maggiore indipendenza delle fonti energetiche, e già grandi progressi sono stati fatti”.
“L’appello dei sindaci è significativo. L’impressione è che in Italia si stia vivendo una crisi molto poco collegata alla realtà e alle esigenze dei cittadini. I Comuni e quindi gli stessi cittadini verrebbero penalizzati dal ritardo dell’entrata dei fondi del PNRR e la maggior parte delle amministrazioni locali potrebbero rischiare il default se non arriveranno le risorse del PNRR. La soluzione potrebbe essere andare alle elezioni e formare un nuovo Governo con una solida maggioranza?“, si chiede Ferrari.
“Un voto a settembre-ottobre – evidenzia il docente – sarebbe lo scenario peggiore, perché significherebbe una nomina del nuovo governo probabilmente a fine novembre-dicembre, che non sarebbe pienamente operativo prima del prossimo anno. In un momento storico come questo significherebbe lasciare l’Italia senza una guida ferma e senza un consenso parlamentare che consenta di fare le riforme necessarie e completare i percorsi legislativi ed attuativi avviati, soprattutto per i progetti e le riforme legati al PNRR mettendo a rischio l’arrivo delle relative risorse”.