Fisco, abolizione dell'Iva e tasse meno pesanti per i lavoratori
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Direttore: Alessandro Plateroti

Fisco, tasse meno pesanti per i lavoratori? Ecco perché potrebbe accadere

dichiarazione redditi risparmio calcolare fisco

La riforma sul fisco inizia a prendere forma: l’Iva verrà abolita per i beni di prima necessità, mentre si riduce per altri prodotti.

Il Ministero dell’Economia sta lavorando sul testo della nuova riforma fiscale che prevede una miglioria per i dipendenti, a seguito di un’Irpef a meno aliquote. Dalle ultime informazioni che trapelano, si prevede l’abolizione dell’Iva sui beni di prima necessità, mentre l’imposta si ridurrà per i prodotti come carne e pesce.

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La sottosegretaria della commissione Finanze alla Camera, Sandra Savino, ha preannunciato le linee guida della nuova legge delega. Il testo, che prevede modifiche sull’Irpef, Irap e Iva, è ancora in fase di elaborazione, ma potrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri già entro la settimana. Massimo per la prossima.

L’ipotesi sull’Iva

Per quanto riguarda l’Iva, è previsto l’allineamento tra la normativa nazionale e quella dell’Unione europea, anche per “razionalizzare e semplificare la disciplina dell’imposta nell’ottica del miglioramento del rapporto tra il fisco e il contribuente”. L’obiettivo principale è quello di abolire l’imposta per i beni di prima necessità, un’operazione che costerebbe 4-6 miliardi di euro.

Savino spiega che la riforma prevede “la semplificazione di alcuni istituti Iva, quali la detrazione e i rimborsi, in modo che gli stessi risultino più accessibili ai contribuenti”. In questo modo sarà possibile pagare più rapidamente i crediti Iva per assicurare liquidità alle imprese.

La riduzione delle aliquote Irpef

La riforma sul fisco ha in programma anche la riduzione delle aliquote Irpef. Attualmente le aliquote Irpef sono: 23% fino a 15mila euro; 25% tra i 15mila e i 28mila euro; 35% tra i 28mila e i 50mila euro; 43% sopra ai 50mila euro. Per passare da quattro a tre, l’idea è unire le due centrali, con un’aliquota al 27% o al massimo al 33%, per agevolare le fasce più alte. Così, i dipendenti avrebbero una busta paga più pesante a fine mese.

Cosa cambia per Ires e Irap?

Il nuovo ddl prevede anche una revisione dell’Ires, l’imposta sul reddito delle società. L’aliquota di base resterebbe al 24% ma potrebbe calare al fino al 15% per le imprese che destinano gli utili agli investimenti in innovazione o alle assunzioni degli ex percettori di Reddito di cittadinanza, donne o persone con più di 50 anni di età. Il decreto prevede inoltre l’abolizione dell’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive.

Accertamento fiscale

Come ultimo punto il governo Meloni punta alla lotta contro l’evasione fiscale, che oggi si aggira sugli 85 e 100 miliardi di euro annui. Inoltre, per il Fisco delle piccole imprese si potrebbe ricorrere ad un uso incrociato delle banche dati disponibili su fatturazioni e Iva, prevedendo di concordare preventivi biennali.

Per le imprese più grandi potrebbe invece essere estesa la cooperative compliance, con la trimestralizzazione dei versamenti come misura di semplificazione, allineandoli ai versamenti Iva, con eccezione per il mese di dicembre.

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ultimo aggiornamento: 9 Marzo 2023 15:04

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