Umberto Bossi commenta la sentenza della Cassazione sui fondi della Lega: “Riabilitato come politico ma defenestrato dal partito”.
MILANO – Umberto Bossi commenta la sentenza della Cassazione sui fondi della Lega. L’ex numero uno della Lega si è detto “contento di essere stato riabilitato come politico e come uomo, ma ormai sono stato defenestrato dal partito. Non ho avuto conseguenze penali ma quei soldi li ho presi e li ho lasciati nella cassa del partito. L’unico rammarico è che per questa vicenda, cavalcata da altri, sono stato defenestrato. Il partito, che era il mio partito, oggi è degli altri“.
La sentenza della Cassazione
La Cassazione ha rivisto la sentenza di secondo grado. Il procuratore generale aveva richiesto la condanna a 3 anni e 9 mesi per l’ex tesoriere Francesco Belsito e a un anno e 10 mesi per Umberto Bossi. I giudici, però, hanno prescritto il reato di furto per i due imputati.
Il primo, però, è stato ritenuto responsabile per il reato di appropriazione indebita e le carte sono state rimandate alla Corte d’Appello. I giudici di secondo grado sono chiamati a ‘riformulare’ la sentenza che potrebbe vedere un passaggio in Cassazione visto che la ‘guerra’ dei ricorsi non è ancora finita.
Le accuse del procuratore generale
Durante l’udienza di ieri il procuratore generale ha spiegato – riportato da Sky TG24 – i motivi della richiesta di conferma della condanna ai due imputati: “Non è vero – precisa – che i rendiconti erano solo generici. Erano anche falsi: si diceva ‘rimborsi autisti‘ ma in realtà si finanziava la famiglia Bossi. Non è un aspetto secondario, è sotto questo profilo che si consuma il reato di truffa“.
E tra le spese il magistrato Dall’Olio cita anche l’accredito per la laurea di Renzo Bossi. E ricorda il sequestro della cartellina con la scritta ‘Family’: “Non vi è dubbio che vi fossero spese per i familiari Bossi“.
