La foreign fighters Fatima condannata a 9 anni in Cassazione. Respinto il ricorso presentato dai suoi legali in terzo grado.
ROMA – La foreign fighters Fatima condannata a 9 anni in Cassazione. I giudici di terzo grado hanno rigettato la richiesta dei legali presentata per lei e per gli altri quattro imputati. Si chiude qui la vicenda giudiziaria della prima ‘combattente’ italiana che si è unita al Califfato nel 2014 senza fare ritorno.
In realtà non si hanno notizie di lei e degli altri implicati in questo processo. Le tracce si sono perse nel 2014 e non è chiaro se siano ancora vivi oppure condannati in contumacia.
Terrorismo, la Cassazione accetta le richieste della Procura
La condanna in Appello a 9 anni per Fatima aveva portato i legali a presentare ricorso in Cassazione ma i giudici di terzo grado hanno confermato la sentenza di secondo. Con lei sul banco degli imputati sono finiti anche il marito Aldo Kobuzi (condannato a 10 anni) e Haik Bushra, la maestra ‘indottinatrice.
Nella vicenda sono stati arrestati anche la madre e il padre di Fatima (morti qualche anno fa) e la sorella Marianna che era partita in Siria come “reclutatrice”. La condanna è attiva ma nessuna delle persone imputate al momento si trova in Italia e soprattutto non si conosce il proprio destino.
I foreign fighters
I foreign fighters italiani o legati al nostro Paese secondo la Procura nazionale antimafia e l’Antiterrorismo sono circa 140. 25 di questi sono italiani o naturalizzati. Il numero dei morti in battaglia dovrebbe essere 25 mentre 8 sono rientrati in Europa e al momento sono sotto il controllo delle autorità per eventuali attentati.
L’attenzione, comunque, resta alta in diversi Paesi visto che il rischio attentato è molto alto specialmente dopo la morte di Al-Baghdadi e l’avvento del sostituto che ha minacciato non solo l’America ma anche l’Europa.
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