Francia, arrestati 7 ex brigatisti, 3 si sono dati alla fuga. L’operazione antiterrorismo della polizia italiana.
Maxi operazione antiterrorismo in Francia, dove la polizia italiana, in collaborazione con le autorità francesi, ha individuato 10 ex brigatisti italiani che si erano trasferiti proprio in Francia: 7 soggetti sono stati arrestati, 3 si sono dati alla fuga, poi in due si sono consegnati alle autorità.
Francia, arrestati sette ex brigatisti, due si costituiscono. Chi sono gli uomini individuati e arrestati in Francia
Su richiesta delle autorità italiane, sono stati arrestati in Francia sette ex terroristi che avevano trovato riparo proprio in territorio francese. Tre soggetti invece si sono dati alla fuga e sono attualmente ricercati. Lo rende noto l’Eliseo con una comunicazione ufficiale.
Come riferito dall’Ansa, l’operazione è stata condotta dall’Antiterrorismo della polizia nazionale francese in collaborazione con la Criminalpol e l’Antiterrorismo della polizia italiana.
I dieci soggetti individuati in Francia sono accusati di atti di terrorismo per episodi avvenuti tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta.
I soggetti in fuga sono Raffaele Ventura, Maurizio Di Marzio e Luigi Bergamin, quelli arrestati sono Marina Petrella, Giovanni Alimonti, Enzo Calvitti, Roberta Cappelli, Giorgio Pietrostefani, Sergio Tornaghi, Narciso Manenti.
A poche ore di distanza dalla maxi operazione, Luigi Bergamin, che in un primo momento si era dato alla fuga, si è costituito. Stando a quanto riferito dall’Ansa, l’uomo si sarebbe presentato al Palazzo di Giustizia insieme con il suo avvocato. Anche Raffaele Ventura, che si era dato alla fuga in un primo momento, si è costituito. Al 29 aprile l’unico ancora in fuga è Maurizio Di Marzio, arrestato il 19 luglio in Francia.
I soggetti arrestati in libertà vigilata
Come riferito dall’Ansa, i 7 soggetti arrestati e i 2 che si sono costituiti usciranno dal carcere in libertà vigilata fino a quando la giustizia francese non si esprimerà sull’estradizione presentata dalle autorità italiane.
La nota di Palazzo Chigi: “La ferita è ancora aperta”
“Il governo esprime soddisfazione per la decisione della Francia di avviare le procedure giudiziarie, richieste da parte italiana, nei confronti dei responsabili di gravissimi crimini di terrorismo, che hanno lasciato una ferita ancora aperta. La memoria di quegli atti barbarici è viva nella coscienza degli italiani. A nome mio e del governo, rinnovo la partecipazione al dolore dei familiari nel ricordo commosso del sacrificio delle vittime“, si legge nella nota pubblicata sul sito di Palazzo Chigi.
Di Maio: “Non si può fuggire dalle proprie responsabilità”
“Si è appena conclusa una operazione antiterrorismo in Francia che vede l’arresto di sette ex membri delle Brigate Rosse italiane […], una imponente operazione che ha visto la collaborazione delle autorità francesi e italiane, con il coinvolgimento dell’esperto di sicurezza della nostra Ambasciata a Parigi”, ha scritto Luigi Di Maio su Facebook commentando l’operazione.
“Questi ex brigatisti erano stati accusati e condannati in Italia per atti di terrorismo connessi a fatti di sangue tra gli anni ‘70 e ‘80 […]. Massimo impegno per contrastare criminalità e terrorismo. Non si può fuggire dalle proprie responsabilità, dal dolore causato, dal male generato”.
“Grazie al Ministero della Giustizia che negli ultimi anni ha agito con incisività, al servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol e all’Antiterrorismo della Polizia di Stato italiana che hanno lavorato notte e giorno per concretizzare questa operazione di antiterrorismo”.
Il lavoro di Marta Cartabia e la telefonata tra Draghi e Macron
L’operazione è stata condotta dopo che la ministra della Giustizia Marta Carabia ha incontrato il ministro francese Eric Dupond-Moretti, al quale ha richiesto la consegna dei brigatisti prima della prescrizione, che per molti sarebbe scattata nel prossimo mese di maggio. Dopo un coordinamento tra le autorità italiane e francesi, è scattato il blitz delle forze dell’ordine.
Dopo il lavoro preparatorio di Cartabia, il premier Draghi ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente francese Macron ribadendo come l’operazione fosse considerata di primaria importanza per il governo italiano.