Il piano del G7 ha tutta l’aria di essere una provocazione nei confronti della Cina e della Via della Seta.
I leader del Gruppo dei Sette, noto come G7, composto da Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Usa, ha approvato un piano globale sulle infrastrutture. Il paino in questione è pensato per i Paesi a basso reddito.
La provocazione alla Cina
Il piano in questione ha tutta l’aria di essere una provocazione nei confronti della Cina e della Via della Seta. A confermarlo un comunicato della Casa Bianca, al cui interno viene sottolineato il fatto che il piano avrà “alti standard” e sarà “trasparente”. L’iniziativa sul piano globale delle infrastrutture si chiama Build Back Better World.
Boris Jhonson, il premier della Gran Bretagna, in seguito ad un incontro avvenuto poco dopo a quello del G7 con i vertici di Bruxelles, ha richiesto un’interpretazione pragmatica sulla messa in pratica del protocollo nordirlandese allegato alle intese post Brexit.
Ciò significa che Bruxelles ha richiesto a Londra di non rispettare il patto stipulato dal Gruppo dei Sette. La richiesta di Boris Jhonson è quella di scendere ad un compromesso da entrambe le parti. Nell’intento di salvaguardare il comune impegno sulla tutela in Irlanda dello storico accordo di pace del Venerdì Santo 1998.