“Non è chiaro con chi collaborare per ripristinare il flusso di Nord Stream perchè l’Occidente è isterico in merito”.
Questa la dichiarazione del portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, a commento della reazione del mondo occidentale in merito a quanto accaduto nei giorni scorsi presso il gasdotto Nord Stream 1 e 2, il quale collega la Russia con l’Europa, area in cui si sono verificate tre esplosioni che hanno apportato un’importante fuoriuscita di metano nel cuore del Mar Baltico.
Si tratta di un evento che ha indurito ancor di più le tensioni tra Mosca da un lato e l’Occidente dall’altro, implicando accuse di sabotaggio da ambo i lati.
Peskov
Stando a Peskov, il gasdotto Nord Stream deve essere riparato, ma i tempi non sono chiariti. Ai giornalisti che oggi hanno chiesto al portavoce russo se ci fosse un lasso di tempo per iniziare le riparazioni dell’oleodotto, Peskov ha replicato: “No, non c’è ancora. Sappiamo solo che dovrebbero essere riparati. Quelle aree devono ancora essere esaminate per capire cosa sta succedendo lì e per valutare l’entità del disastro”.
“Non è chiaro su quale cooperazione internazionale possiamo contare in questa situazione, considerando la posizione isterica e antagonista dell’Occidente sul nostro Paese”, ha epilogato Peskov, il quale ha poi fatto una battuta anche sulla questione nucleare: “L’uso delle armi nucleari da parte della Russia è possibile solo in accordo con la sua dottrina” sulla deterrenza.
La guardia costiera svedese ha dichiarato oggi di non osservare più alcuna perdita dal gasdotto Nord Stream 1 nel Mar Baltico, mentre è ancora visibile una perdita minore dal Nord Stream 2. “La perdita più grande ora non è più visibile in superficie mentre quella più piccola invece è leggermente aumentata”, ha diffuso la guardia costiera per mezzo di un comunicato.