Toti a Rtl 102.5: "Decreto partito molto male senza di noi"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Genova, Toti: “Il decreto era partito molto male senza di noi”

Palazzo Chigi

Toti sul nuovo ponte di Genova: “In dodici o quindici mesi si può ricostruire. Al momento per legge Autostrade è ancora la concessionaria”.

Intervenuto ai microfoni di Rtl 102.5, il governatore della Regione Liguria è tornato a parlare della costruzione del nuovo ponte di Genova soffermandosi sulle tempistiche previste e su chi dovrà condurre i lavori.

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Toti: “Aspettiamo un decreto che era partito molto male senza di noi”

Toti ha parlato in primo luogo delle tempistiche per la costruzione del nuovo ponte e ha tirato una frecciatina al governo per un decreto poco soddisfacente per la città di Genova: “Noi ribadiamo che in 12, massimo 15 mesi, il ponte si può ricostruire. Non tollereremo ritardi. Aspettiamo un decreto che era partito molto male, senza di noi. Abbiamo lavorato, anche insieme a Conte, per una serie di misure per la ricostruzione con soggetti interessati, soggetti che avevano il dovere di farlo. Poi il governo ha preso un’altra strada”.

“Stiamo montando i sensori per poter far rientrare le persone in casa prima della demolizione del ponte”

Il governatore della Liguria ha poi affrontato il delicato tema degli sfollati: “Stiamo montando i sensori per poter far rientrare le persone in casa prima che poi i resti del ponte siano demoliti. Vogliamo inoltre riattivare la viabilità nella Val Polcevera, che è densamente popolata, ci sono aziende collocate nell’area – ha proseguito Toti come riportato dall’Ansa. Questa è l’urgenza, poi se il governo vuole fare riflessioni sulle infrastrutture in Italia, Genova non può attenderle”.

Palazzo Chigi
fonte foto https://www.facebook.com/giovatoti/

Autostrade per legge è ancora concessionaria di tremila chilometri della rete”

Toti ha concluso poi parlando dei protagonisti che dovranno occuparsi della ricostruzione del Ponte: “Fincantieri piace a tutti noi, è di Genova ma secondo noi vanno messe insieme più aziende, per esempio Autostrade che per legge al momento è ancora concessionaria di tremila chilometri di rete, compreso il ponte Morandi. Poi se i vertici hanno sbagliato devono pagare. Se Autostrade non ha fatto investimenti deve pagare, come anche il Ministero delle Infrastrutture se non ha controllato ha pari responsabilità. Questa vicenda ha tante responsabilità”.

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ultimo aggiornamento: 24 Settembre 2018 15:12

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