Gaffe alla Camera, il ministro Gilberto Pichetto Fratin apostrofa una cronista con “che stronzetta”: scoppia la polemica.
Durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, mercoledì 16 luglio, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin si è lasciato sfuggire un commento fuori luogo rivolto a una cronista. La vicenda, che ha scatenato immediate polemiche, è emersa proprio mentre Matteo Renzi provoca Giorgia Meloni dai supermercati. Ecco, nel dettaglio, cosa è successo.

Il dibattito sull’energia nucleare: la risposta del ministro
L’intervento del ministro Gilberto Pichetto Fratin, aggiunge il sito Open, si inseriva in una cornice istituzionale importante: la presentazione di uno studio congiunto di Confindustria e dell’Enea sul ruolo del nucleare come supporto alle energie rinnovabili.
In merito, il ministro aveva dichiarato: “Dobbiamo attrezzarci non per sostituire ma per integrare le energie rinnovabili con qualcosa di continuativo che è il nucleare“.
Ma il comportamento del ministro del governo del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha finito per mettere in secondo piano il vero tema della giornata, sollevando dubbi sul modo in cui chi ricopre incarichi istituzionali si relaziona con la stampa, soprattutto in contesti ufficiali.
“Che stronzetta”: la gaffe del ministro Gilberto Pichetto Fratin
Al termine delle domande dei cronisti presenti alla Camera, come aggiunto da Open, il ministro Gilberto Pichetto Fratin avrebbe pronunciato la frase “che stronzetta” riferendosi alla giornalista Vanessa Ricciardi, collaboratrice di Staffetta Quotidiana.
Un’espressione che non è passata inosservata e che ha subito suscitato la reazione della cronista, come scritto da La Presse, quale ha risposto: “Credo che sia opportuno mantenere un linguaggio consono nei rapporti con la stampa, soprattutto da parte di chi rappresenta il potere politico“.
A peggiorare la situazione è intervenuto il portavoce del ministro che, rivolgendosi alla giornalista, avrebbe cercato di giustificare l’accaduto con un’affermazione sorprendente: “Guarda che è un complimento“.