Matteo Renzi smonta la narrazione di Giorgia Meloni come “outsider” nel suo libro “L’Influencer”: ecco un estratto.
Matteo Renzi, nel suo nuovo libro L’Influencer, smonta la narrazione di Giorgia Meloni come outsider della politica, definendola invece “la più raccomandata della Seconda Repubblica“. Secondo l’ex premier, la sua ascesa è stata possibile grazie all’appoggio di leader influenti, senza mai dover conquistare preferenze dirette. L’estratto dal libro del leader di Italia Viva arriva nel pieno della bufera sul caso Delmastro-Nordio.

Le “raccomandazioni” di Giorgia Meloni: il retroscena di Matteo Renzi
Matteo Renzi nel suo nuovo libro evidenzia, come riportato da Open, che Giorgia Meloni sia stata lanciata nella politica nazionale non grazie a una battaglia contro il sistema, ma proprio grazie al sostegno dei leader dell’epoca. “Lei viene piazzata giovanissima da Fini alla vicepresidenza della Camera esattamente come Di Maio veniva piazzato da Grillo nello stesso ruolo“, scrive l’ex premier. Sottolineando il parallelismo tra il percorso della leader di Fratelli d’Italia e quello dell’ex capo politico del Movimento 5 Stelle.
Anche il suo ingresso al governo come ministra della Gioventù nel 2008 è – per Renzi – il frutto di un sistema di cooptazione: “Meloni è, nella storia, la più giovane ministra, arrivata in quel ruolo senza aver preso un solo voto di preferenza, ma solo grazie al sostegno poderoso di Berlusconi e di tutto il gruppo dirigente di Alleanza Nazionale“. Un’affermazione che smentirebbe l’idea che l’attuale premier abbia conquistato il potere lottando contro gli ostacoli imposti da un ambiente maschile ostile.
Il leader di Italia Viva ricorda anche un episodio emblematico di quegli anni, quando Berlusconi, durante un evento pubblico organizzato dalla stessa leader di FdI, fece una battuta sulle giovani presenti: “Siete così brave che meritereste di essere invitate al Bunga Bunga“. L’attuale premier, invece di dissociarsi, “ride a crepapelle“.
Il “sistema chiuso” della premier
L’ex premier accusa Giorgia Meloni, aggiunge Open, di non aver mai sfidato il sistema quando questo era forte, ma di essersi mossa solo quando i suoi leader di riferimento iniziavano a perdere potere. “Accetta di mettersi contro Berlusconi e Fini solo quando i due litigano e iniziano la loro parabola discendente“, scrive Matteo Renzi. Facendo notare come la scissione da Forza Italia sia avvenuta in un contesto in cui il partito di Berlusconi era già in difficoltà.
Ma c’è di più: secondo il leader di Italia Viva, la rottura con Forza Italia è stata meno indipendente di quanto raccontato. “La scissione che fa – raccontata come un atto di coraggio contro Forza Italia – è in realtà pagata da Forza Italia. Bonifico, trasparente“, afferma.
Dunque, conclude descrivendo il governo Meloni come un sistema chiuso, più simile a una famiglia che a un partito politico. “Le scelte del Paese si decidono più nelle vacanze in masseria che non nei vertici a Palazzo Chigi“, accusa.