Giuseppe Conte contrariato da Matteo Renzi: l’ex premier avrebbe dovuto muoversi con maggiore trasparenza e soprattutto prima della formazione del governo.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ha apprezzato – per usare un eufemismo – il colpo di scena di Matteo Renzi. In realtà la mossa dell’ex numero uno del Partito democratico era stata largamente preannunciata, al punto che in molti avevano ipotizzato che l’ex premier volesse il governo Pd-M5S per guadagnare tempo per riorganizzarsi. Ma c’è di più. Ad oggi, con la presenza della Bellanova , il fu sindaco di Firenze ha anche un peso specifico non indifferente all’interno del governo.
La mossa di Renzi agita la maggioranza: l’ex premier ha un ruolo nel nuovo governo
La mossa di Renzi cambia inevitabilmente gli equilibri all’interno del nuovo esecutivo Il nuovo partito rappresenta di fatto la terza gamba del tavolo della maggioranza. In maniera diretta o indiretta, il Movimento 5 Stelle dovrà confrontarsi con il nemico di sempre. Quello che tutti volevano fuori dal nuovo esecutivo.
Giuseppe Conte contrariato dalla scissione di Matteo Renzi: i tempi e i modi sono stati poco trasparenti
La posizione del premier Conte è chiara ed emerge a denti stretti dagli uomini che frequentano Palazzo Chigi. Per chiarezza e trasparenza Renzi avrebbe dovuto muoversi prima della formazione del nuovo governo. In questo modo tutti avrebbero avuto una visione più chiara. E con ogni probabilità il Conte Bis non sarebbe mai nato.
Conte incontra Mattarella
Il Presidente del Consiglio si è recato al Quirinale per confrontarsi con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, messo al corrente dei nuovi risvolti che ridisegnano la scena politica già instabile.
E ora Giuseppe Conte si muove in un campo minato
Mosso dall’entusiasmo e ancora poco malizioso, Conte si è accorto tardi del rischio di venire fagocitato dal redivivo Renzi. La crociata anti-Salvini ha distolto l’attenzione dalle altre manovre di palazzo che stavano prendendo forma alle spalle, anzi alla base del governo giallorosso.
Il nuovo partito di Renzi nasce per contrastare Matteo Salvini, è chiaro, ma non si possono dimenticare le divergenze – tantissime – tra il Movimento Cinque Stelle e l’ex premier.Il rischio è che il clima di tensione possa portare a uno strappo o a un effetto domino che libererebbe la scena politica da quello che resta del Partito democratico e del MoVimento. Lasciando libero il campo allo scontro tra Renzi e Salvini. Inevitabile.