Da sostenitore a oppositore: l’evoluzione di Giuseppe Conte sul meccanismo Europeo di stabilità, le novità sul Mes.
In un panorama politico sempre mutevole, Giuseppe Conte, ex Presidente del Consiglio italiano, ha recentemente destato attenzione per il suo netto cambio di posizione riguardo il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes). Un tempo favorevole, oggi Conte si schiera fermamente contro, delineando una nuova fase nel dibattito politico italiano.
Da alleato a critico: il percorso di Conte sul Mes
Famoso per aver guidato sia un governo con la Lega che uno con il Partito Democratico (Pd), Giuseppe Conte ha sorpreso l’arena politica con la sua dichiarazione: “Non voterò il Mes“. Questo cambio di direzione è significativo, soprattutto considerando che durante il suo mandato come Presidente del Consiglio, l’Italia si era impegnata ad accettare le modifiche del Mes. Il 30 novembre 2020, sotto la guida di Conte, il governo italiano aveva infatti raggiunto un accordo preliminare in sede di Eurogruppo.
Luigi Di Maio, all’epoca Ministro degli Esteri e membro del Movimento 5 Stelle (M5S), ha recentemente confermato questi fatti, mostrando documenti che preparavano l’Italia all’adesione al Mes. Tuttavia, anche allora, la posizione del M5S non era univoca, con 58 parlamentari del movimento che espressero dubbi e richiesero una revisione della decisione. Nonostante ciò, il processo andò avanti.
Il contesto attuale e le prospettive future
Oggi, la posizione di Conte è radicalmente opposta. In una recente intervista rilasciata al quotidiano “Il Foglio”, ha dichiarato che non approverà mai il Mes, prevedendo che sarà invece approvato da partiti come il Pd, Italia Viva e Forza Italia, presumibilmente sotto una futura guida di Giorgia Meloni.
Attualmente, la discussione sul Mes in Parlamento è stata posticipata. Prevista inizialmente come terzo punto all’ordine del giorno, la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso di rimandare la discussione alla settimana successiva. Secondo il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, era chiaro che non ci sarebbe stato tempo sufficiente per affrontare la questione, suggerendo che la discussione potrebbe subire ulteriori ritardi.
Il cambiamento di posizione di Giuseppe Conte sul Mes evidenzia la fluidità e la complessità della politica italiana. Mentre il dibattito sul Mes continua, rimane da vedere come questa mossa influenzerà il futuro politico di Conte e le dinamiche all’interno del panorama politico italiano.