Gli under 30 italiani scelgono di investire sulle criptovalute
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Direttore: Alessandro Plateroti

Gli under 30 italiani scelgono di investire sulle criptovalute

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Che le cripto siano sempre più diffuse è ormai un dato di fatto.

Resta da capire quanto però effettivamente siano conosciute e adoperate, specialmente dalla popolazione più giovane. Sono proprio gli under 30 infatti a costituire un’importante e forse decisiva percentuale di utilizzatori delle monete digitali, che vedono Bitcoin ed Ethereum in testa tra le più note e utilizzate.

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Under 30 e criptovalute

In una società profondamente digitalizzata come quella attuale, il successo di monete digitali può apparire scontato, così come può apparire del tutto naturale l’attenzione riservata loro dalla popolazione under 30, più avvezza e abituata al mondo virtuale rispetto ad altre generazioni di utenti. Non si tratta di una semplice considerazione, poiché dati e sondaggi riportano una percentuale parecchio elevata, prossima al 90%, di utenti under 30 con una buona familiarità con le criptovalute.

A ben vedere, poi, i giovani non si limitano a padroneggiare concetti come quelli di mining e blockchain, o a conoscere i nomi delle principali valute digitali, come Bitcoin ed Ethereum: sono infatti consapevoli dell’esistenza di alternative di investimento, come quelle elencate sulle migliori piattaforme per il trading online per investimenti oculati in valuta digitale, e di altre opzioni tutte virtuali di investimento, come gli NFT, la cui immissione sul mercato non risale che a 4 anni fa.

La necessità di investimenti attenti

L’attenzione del mondo under 30 verso le criptovalute si è dimostrata costante e fiduciosa nonostante l’alta volatilità che contraddistingue queste monete e malgrado il brusco crollo subito dai Bitcoin, che ha portato la regina delle crypto a perdere oltre 2 terzi del proprio valore. Malgrado la perdita reale di valore del Bitcoin, i giovani investitori si sono detti fiduciosi nel successo delle criptovalute e nella loro tenuta sul mercato, confermando dunque la propria intenzione di investire nel settore.

La spinta a investire arriva da più parti, non ultime le società che si occupano del mining di criptovaluta e che hanno deciso di rendere più ecosostenibile le operazioni di estrazione, fino ad ora fortemente dispendiose sotto il profilo energetico. L’attenzione alla criptovaluta deve comunque necessariamente convertirsi in investimenti oculati e consapevoli: la crescita di valore del Bitcoin e delle altre cripto è infatti solo in apparenza una costante, come dimostrato dalle recenti crisi delle valute digitali. Il sistema che si fonda sulla speculazione tra prezzi in salita e in discesa può alimentare il valore delle monete digitali gonfiandolo come una bolla, ma nulla toglie che possano verificarsi altre contrazioni in futuro, vanificando gli investimenti meno accurati.

La necessità di un criterio che regoli gli investimenti è tanto più forte quanto più si considerano quei fattori che distinguono il mercato finanziario tradizionale da quello delle monete digitali: tra questi, proprio l’assenza di un organo di controllo centralizzato e l’indipendenza della criptofinanza da tutti quegli elementi che influenzano le economie dei singoli Paesi. L’assenza di banche e altri istituti finanziari che fungano da intermediari inoltre rende veloci, sicure e anonime le transazioni, ma d’altra parte crea un mercato monetario parallelo a quello cui si è ancora abituati, regolato appunto da questi enti.

Chi sono gli investitori di oggi

Guardando con maggiore attenzione al profilo dell’investitore di oggi, questi si concentra dunque sempre più sulle criptovalute, con Bitcoin in testa ma non in esclusiva. La sua età ruota intorno ai 30 anni e, nella maggior parte dei casi, è uomo. La percentuale di donne italiane tra gli investitori under 30 è molto spiccata, anche se in Romania e Portogallo si raggiungono dati più significativi.

La modalità di trading prediletta è il CFD, ossia il Contract for Difference: il contratto per differenza si basa proprio sulla differenza di prezzo di acquisto e di vendita di criptovaluta, all’interno del quale si ricava il margine di guadagno dell’investitore. Di solito, quest’ultimo chiude circa 5 contratti l’anno, e ognuno di questi dura in media poco meno di 4 giorni. Infine, solitamente l’investitore in cripto opera tramite app per dispositivo mobile, così da poter gestire il proprio portafoglio di trading con maggiore praticità e dimestichezza.

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ultimo aggiornamento: 29 Novembre 2022 16:49

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