Gossip, satira e privacy: i limiti di legge e quelli del buongusto

Gossip, satira e privacy: i limiti di legge e quelli del buongusto

Le vignette su Arianna Meloni e l’outing riguardante Francesco Borgonovo fanno discutere, ma crearne un caso è strumentale per distrarre l’opinione pubblica dai flop della destra

Arianna Meloni e Francesco Borgonovo sono personaggi pubblici? E’ quindi giusto scavare nel loro privato o si sta violando il loro diritto alla riservatezza? Rispondere alla prima domanda non è difficile, mentre la seconda è ben più complessa.

Andiamo con ordine: sì, entrambi possono essere considerati personaggi pubblici. Su Borgonovo i dubbi sono pochi: è il vicedirettore di una testata nazionale (“La Verità”), scrive libri e spesso appare in televisione a esporre il suo punto di vista agli italiani. Arianna Meloni in effetti non ha incarichi pubblici, ma, oltre ad essere la sorella della Premier Giorgia e la moglie del ministro Francesco Lollobrigida, non è certo estranea alla politica: spesso accompagna la leader di FdI, della quale è fidata consigliera, si dice che abbia espresso il suo parere nella recente tornata di nomine pubbliche e qualche giorno fa ha esternato pubblicamente, in un’intervista a “Il Foglio”, in merito alla spiacevole vicenda riguardante le voci sul figlio di Rachele Silvestri e il test del DNA fatto per accertarne la paternità.

Marco Travaglio

Questo giustifica l’ormai celebre vignetta di Natangelo su “Il Fatto Quotidiano”, che ha tanto fatto arrabbiare Giorgia Meloni? Forse su un piano legale sì, ma l’analisi specifica la lasciamo agli avvocati (augurandoci peraltro che i tribunali non siano impegnati su questa trascurabile vicenda). Meglio vederla sul piano del buon gusto, dal quale appare chiaro come lo sberleffo sia andato un po’ oltre gli standard – pur urticanti – della satira. Certo, il giudizio è molto soggettivo, ma la donna bianca a letto con l’uomo nero, mentre il marito è impegnato a combattere la “sostituzione etnica”, appare francamente un carico di luoghi comuni non meno becero del comportamento che si voleva sfottere. Quello di Lollobrigida, appunto. Soprattutto, “Il Fatto Quotidiano” (che notoriamente non ama la destra) ha clamorosamente peccato di ingenuità, perché in questo modo si è dato a Meloni (Giorgia) l’ennesimo pretesto per fare vittimismo e distogliere l’attenzione dalle tante pecche del suo governo, secondo una tattica ormai venuta alla luce del sole. Insomma, Natangelo e Travaglio l’hanno fatta un po’ fuori dal vaso, ma certamente senza commettere reati e senza nemmeno il bisogno di suscitare tutto il can-can che furbescamente è stato messo in piedi da Palazzo Chigi.

Si è parlato di un possibile reato anche nell’outing riguardante Francesco Borgonovo. Una sentenza della Corte di Cassazione del 2012 stabilisce infatti la punibilità di chi svela l’orientamento sessuale di una persona terza, senza che vi sia un interesse pubblico. Come abbiamo detto nel caso di Paola, presentata dai media come la fidanzata di Elly Schlein, ogni outing è una forma di violenza, con la significativa differenza che la giovane sarda non è un personaggio pubblico, mentre Borgonovo (come detto) indubbiamente sì. Anche su questo caso, però, cerchiamo di andare oltre la legge e ragioniamo di rispetto della persona. Lo scrittore Massimiliano Parente ha scritto sui social che anni fa Borgonovo, allora suo collega, gli confidò la propria omosessualità. Nel suo post osserva come in seguito, “passato a La Verità, ha sposato ogni tesi antiscientifica, antioccidentale, filoputiniana, no vax, contro le famiglie gay, contro ogni liberalismo individuale”.

Elly Schlein

In genere, un contrasto tra le posizioni assunte pubblicamente e i comportamenti effettivamente praticati nella vita privata configura quell’interesse pubblico che giustifica la violazione della privacy. Tuttavia, c’è ancora qualcuno che si stupisce che le posizioni più intransigenti contro i diritti LGBTQ+ possano venire anche da persone gay? L’omofobia – per definizione – ha le sue radici in un difficile rapporto con la sessualità, propria e di riflesso altrui. Allo stesso modo, non fa più notizia il fatto che nelle parti politiche dove si difende a spada tratta la famiglia tradizionale ci possano essere scappatelle e intemperanze ormonali. Davvero dobbiamo ribadirlo, nel 2023?

manifestazione bandiere LGBT

E allora, nel caso specifico, non possiamo che stare dalla parte di Borgonovo, che ha perfettamente ragione a non rispondere nel merito, affermando che la sua sfera privata riguarda solo lui, anche se è un personaggio pubblico. E questo non toglie nulla alla sua legittimazione ad esprimere pareri anche sferzanti sul gender (qualunque cosa voglia dire) e la gravidanza per altri. Su Lollobrigida, invece, gli argomenti per la satira si trovano già abbondanti in certe uscite improvvide e nel goffo tentativo di metterci una pezza. Tirare in ballo sua moglie in quel modo non è stato elegante, ma nemmeno un delitto. Meglio voltare pagina.