Governo compatto contro Renzi: lo scopo è quello di limitare il leader di Italia Viva. Stallo alla messicana con il premier Giuseppe Conte.
Il governo si compatta contro il nemico comune Matteo Renzi, che nel corso dei giorni ha assunto un ruolo di leader indiscusso della scena politica. Il numero uno di Italia Viva ha dichiarato guerra al premier Conte e dal prestigioso salotto di Porta a Porta ha dettato l’agenda agli alleati: elezione diretta del premier, via il reddito di cittadinanza e via la riforma della prescrizione di Bonafede. Tanto per iniziare.
Il governo compatto contro Renzi
Pd e M5s, così il premier Giuseppe Conte, hanno scelto di adottare un basso profilo per non commettere gli errori fatti nella gestione di Matteo Salvini. Questo non significa che siano intenzionati a dare carta bianca a Renzi. Anzi. L’idea che circola è che con un partito al 3% il numero uno di Italia Viva non possa permettersi di dettare legge.
Ma l’esecutivo regge anche grazie ai renziani
Il problema è che le percentuali hanno un senso al momento del voto. In Parlamento la differenza la fanno i numeri, e in questo caso Italia Viva gioca un ruolo fondamentale. Senza i voti dei renziani il governo rischia di andare sotto e di cadere a Palazzo Madama, al Senato, dove gli equilibri sono instabili già adesso.
Lo stallo alla messicana tra Renzi e Conte
Ecco lo stallo alla messicana. Renzi minaccia di togliere la maggioranza al governo e Conte si gioca la carta della crisi che porterebbe alle elezioni, dove Italia Viva farebbe realisticamente poco o nulla. Per questo motivo i due si incontreranno. Sarà una partita a poker tra i due leader, uno solo porterà a casa il piatto.