La prima misura da adottare per il nuovo governo di Meloni sarà volta a contrastare il caro bollette.
Il caro energia e l’aumento vertiginoso delle bollette, in vista dell’arrivo dell’inverno, è la priorità assoluta del prossimo governo. Per questo motivo Giorgia Meloni è in costante contatto con il governo uscente per proseguire l’azione di governo su questa linea. La posizione della futura premier è la stessa del ministro della Transizione ecologica Cingolani: ovvero presentare in Europa un’alternativa per fermare la speculazione. Lo staff di Fratelli d’Italia è in contatto con i rappresentanti uscenti dell’esecutivo per dare segni di continuità in Europa che potrebbero ritorcersi contro il suo governo.
Meloni ha dichiarato che il maggior problema sta nella speculazione e non si blocca continuando a stanziare soldi per coprire i prezzi. «La priorità è fermare la speculazione sul gas. Continuare all’infinito a compensare il costo delle bollette regalando soldi a chi si sta arricchendo sulle spalle di cittadini e imprese sarebbe un errore» dice la presidente di Fratelli d’Italia attaccando chi sta speculando su questi aumenti, i cosiddetti extraprofitti.
Il budget del prossimo governo per contrastare il caro energia
Il primo decreto riguarderà appunto il caro energia e sarà in continuità con il governo uscente, anche per i tempi stretti. L’intenzione di Cingolani è quella di agganciare il prezzo del gas a borse più stabili del Ttf che “non ha nulla a che vedere con la situazione reale”. Una proposta condivisa anche dalla leader di FdI. Per contrastare il caro energia il prossimo governo avrà un budget che accumula 10 miliardi che arrivano dal minor deficit realizzato dal governo Draghi, 10 dalle maggiori entrate tributarie e 5 dovrebbero arrivare dagli extraprofitti.
Le prime operazioni da attuare riguardano 4,7 miliardi per rinnovare il credito d’imposta fino a dicembre per le imprese energivore, negozi, ristoranti e bar. Altri tre miliardi per finanziare il bonus di 150 euro per circa 20 milioni di lavoratori e pensionati, autonomi, con un reddito di non oltre 20mila euro. Due miliardi per prorogare lo sconto sulle accise del carburante di 30,5 centesimi, a partire dal 17 ottobre fino alla fine dell’anno. Potrebbero far parte del decreto anche una moratoria per le bollette non pagate sia per le famiglie che per le imprese, con la garanzia di sventare i distacchi di luce e gas in caso di almeno sei mesi di bollette non pagate.