Il generale Camporini, durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera: “Il rischio guerra nucleare esiste, le carte ora le dà Putin.”
Il Presidente russo in un discorso alla Nazione dichiara lo “stato di mobilitazione parziale” richiamando 300 mila riservisti e minaccia di ricorrere all’uso di armi nucleari. Il leader del Cremlino Vladimir Putin, ha tenuto un discorso alla sua nazione in cui ha annunciato una mobilitazione militare parziale in Russia che ha tutta l’aria di preannunciare una guerra nucleare.
Il discorso di Putin sulla mobilitazione parziale
Le sue parole: “L’Occidente vuole distruggerci”, ha detto. Poi ha aggiunto: “Sta tentando di trasformare il popolo ucraino in carne da cannone. Il nostro obiettivo è liberare il Donbass”. In tutta questa situazione, l’ex capo di Stato Maggiore ha dichiarato al Corriere della Sera: “Trattare ora è prematuro, significherebbe premiare l’uso della violenza”.
Secondo il Generale Vincenzo Camporini, non sarebbe da escludere il rischio di una potenziale guerra atomica. Ne ha parlato durante un’intervista con il Corriere della Sera. Ha asserito: “Avere a disposizione l’arma nucleare può solleticare la tentazione di utilizzarla per cambiare le sorti sul terreno di battaglia, dove per la Russia non sta andando bene”.
Le parole di Camporini sono tutt’altro che rassicuranti. Ricorda infatti che il nucleare “È l’arma da fine del mondo”, e “visto che gli Usa hanno annunciato che reagirebbero in tutti i modi, potrebbe concretizzare il coinvolgimento diretto dei Paesi occidentali”.
Quali sono le conseguenze per l’Italia?
È chiaro che, nel caso di una guerra nucleare, ci sarebbero terribili conseguenze anche per l’Italia, in quanto verrebbe coinvolta direttamente nel conflitto. Proprio per questo motivo, attualmente le difese militari dell’Italia sono in corso di rafforzamento. Nella fattispecie, l’Italia ha autorizzato e attivato le strutture della Difesa Civile.
Ma esiste anche l’eventualità che Putin decida di non sferrare un attacco nucleare. A quel punto, si aprirebbero due possibilità: una prima, che prevede uno stallo della situazione, anche grazie al clima umido in arrivo, che renderebbe più difficoltoso lo spostamento dei mezzi con i militari a bordo.
Un secondo scenario, che prevede un assalto da parte degli Ucraini nei confronti delle truppe russe. Secondo l’ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica e della Difesa “trattare ora sarebbe prematuro”. Secondo l’ex Capo di Stato, sottostare all’annessione del Donbass significherebbe “premiare l’uso della violenza come soluzione dei contrasti internazionali. La risposta deve essere no”.