Il ministro della Difesa parla anche della guerra in Ucraina, appoggiando la resistenza del popolo ucraino.
Dopo la visita del premier Giorgia Meloni a Tunisi, arrivano le parole di Guido Crosetto, ministro della Difesa, in un’intervista a Il Messaggero. “O l’Europa aiuta la Tunisia e l’Africa a crescere o non avrà futuro. Non dobbiamo sclerotizzarci su una sola soluzione ma cercare di raggiungere l’obiettivo. La posta in gioco è alta“. Per Crosetto, l’Unione Europea “non può preoccuparsi solo dell’escalation di sbarchi“.
Crosetto: “Africa sotto influenza della Russia se non si agisce”
Per il ministro, si deve guardare il problema da un altro punto di vista. L’Europa “deve pensare al destino di un continente che tra quindici, vent’anni avrà due miliardi e mezzo di abitanti. Se non agisce, lascerà l’Africa sotto l’influenza di Russia e Cina, che vogliono sfruttarla proprio come i colonialisti europei un secolo fa“.
Crosetto trova che la mancanza di aiuto da parte dell’Occidente, verso l’Africa, sia assurda. Tale mancanza “ non solo mette la Tunisia in difficoltà, la consegna in mano a potenze che vorrebbero usarla per mettere in crisi l’Occidente tra qualche anno“. E aggiunge, in riferimento agli Stati Uniti: “È strano doverglielo far capire, certe cose non andrebbero spiegate“.
Infine, il ministro afferma: “In Africa la prima preoccupazione è la destabilizzazione del Sahel attraverso il terrorismo e l’infiltrazione di potenze straniere nelle istituzioni di questi Paesi“. Dunque, “l’immigrazione clandestina controllata dalle organizzazioni criminali è una derivata secondaria, un campanello d’allarme di cui noi cogliamo la potenziale gravità perché siamo la nazione più vicina“.
“L’Italia è al fianco della resistenza ucraina”
Crosetto si esprime anche in merito alla Nato, affermando che “ha le sue priorità strategiche“. Tuttavia, ritiene sia necessario “un ripensamento della missione e delle regole di ingaggio delle nostre forze armate. Fino in anni recenti erano strutturate come forze da utilizzare in operazioni di pace, oggi possono essere chiamate sempre più a ricoprire il ruolo di forze speciali“.
Inoltre, conclude: “L’Italia è e resta al fianco della resistenza ucraina contro l’aggressione russa. Ovviamente, coltiviamo ogni giorno la speranza che la guerra finisca e che questi aiuti non siano più necessari“.