Il campione del mondo di Formula 1 Lewis Hamilton parla delle sue battaglie: “Molti non parlano perché non sanno abbastanza”.
Intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, Lewis Hamilton ha parlato delle sue passioni, del suo impegno sociale e delle sue battaglie per la difesa dei diritti.
Amante delle emozioni forti, come tutti i piloti d’altronde, Lewis Hamilton ha recentemente condiviso un video di una sua esperienza particolare. Il campione della Mercedes si è cimentato in un’attività simile al paracadutismo. Una scarica di adrenalina.
“Non molto spesso, quella clip era della fine dell’anno scorso. Non mi sembrava giusto pubblicarla prima con tutti i problemi causati della pandemia. L’ho fatto ora perché mi piace condividere sensazioni e mostrare le mie esperienze. Non sono un esperto della disciplina, ma sto imparando”, racconta Lewis al CorSera. “Se potessi salterei da un aereo tutti i giorni: ho preso qualche lezione, a Dubai e in Spagna, e due anni fa ho ottenuto il patentino“.
Hamilton contro il razzismo: “C’è ancora moltissimo da fare, il problema non si risolve inginocchiandosi o con gesti simbolici”
Hamilton ha parlato anche delle sue battaglie contro il razzismo. Soprattutto negli ultimi mesi il campione della Mercedes si è schierato in prima linea nella lotta per la tutela dei diritti delle persone.
“Sono orgoglioso di vedere sempre più persone che escono allo scoperto. Sempre più Federazioni sportive che prendono consapevolezza dei problemi, della discriminazione che subiscono gli atleti. Ma c’è ancora moltissimo da fare, il razzismo non si risolve inginocchiandosi o con gesti simbolici […]. Ci sono state tante azioni concrete quest’anno: il black out dei social media, al quale hanno aderito il calcio e tanti sport, contro gli abusi in rete, il bullismo, perché non si poteva più andare avanti così“.
L’atteggiamento degli altri piloti
Lewis Hamilton ha parlato anche dell’atteggiamento di molti suoi colleghi sportivi, che evitano di parlare di temi come la politica o i diritti umani.
“Molti non parlano perché non ne sanno abbastanza, e li rispetto. Ma non vedo neanche perché non possano imparare. Viviamo tempi in cui tutti commentano tutto, a volte senza nemmeno provare a capire. Leggevo le reazioni sulla guerra fra Israele e Palestina, la maggioranza sono di persone che non hanno mai messo piede in quei luoghi o che non hanno letto nulla. C’è chi dice chissenefrega e chi invece si preoccupa, io sento delle responsabilità“.
Hamilton ‘vede’ il ritiro: “Spero di non correre a 40 anni. Ci sono talmente tante cose che voglio fare”
Nel corso della sua lunga intervista Hamilton ha parlato anche di questioni di pista: “Spero francamente di non correre a 40 anni. Ci sono talmente tante cose che voglio fare che sarebbe difficile. Ma nella vita l’evoluzione è talmente rapida da spiazzarti. Per esempio non mi aspettavo di divertirmi tanto quanto mi sto divertendo in questa stagione […]. Con i lockdown per la pandemia ho avuto più tempo per rifinire il mio talento, il corpo e la mente. Io competo sempre contro me stesso. Penso a come battermi, guardo a come ero l’anno scorso e a come superare un sette volte campione del mondo“