Duro scontro tra Calenda e Ignazio La Russa dopo il Pride in Ungheria: la polemica si infiamma sul busto del Duce.
Mentre nei Campi Flegrei la terra torna a tremare con il terremoto più forte degli ultimi 40 anni, il Pride di Budapest diventa il pretesto per un acceso botta e risposta tra Carlo Calenda e Ignazio La Russa. Il presidente del Senato, con un post sui social, ha lanciato una provocazione contro i politici italiani che erano presenti. La replica del leader di Azione è stata dura, invitando La Russa a disfarsi del “busto del Duce“.

La Russa lancia una provocazione dopo il Pride di Budapest
Ignazio La Russa, come riportato da Today, ha scelto i social per lanciare un messaggio che suona come un’accusa velata: “Chissà se qualcuno dei politici italiani presenti in questi giorni in Ungheria, asseritamente in difesa della libertà di espressione, si sarà ricordato di portare almeno un fiore ai martiri che nel 1956 diedero la vita per la libertà senza aggettivi contro i carri armati comunisti. Chissà“.
La risposta di Carlo Calenda non si fa attendere
La risposta di Carlo Calenda è stata immediata e decisa: “Caro Ignazio La Russa, ti è andata male. Sono andato a rendere omaggio al monumento ai martiri del ’56 prima del Pride. Ritenta. Magari dopo che avrai buttato la statua di Mussolini. Lezioni su anti-autoritarismo da te anche no“, ha scritto su X (ex Twitter). Ma la polemica non è fermata qui.
A margine di un evento in Senato, aggiunge Today, il leader di Azione ha dichiarato: “Io non mi faccio insegnare da uno che ha il busto del Duce dentro casa come si è democratici e anti-totalitari“. Il punto culminante arriva quando solleva la questione del celebre busto di Mussolini: “Se anche La Russa lo è, butti quel busto del Duce. Lui dice: ma tu lo butteresti un busto regalato da tuo padre? Beh, se vai a visitare il Binario 21 e vedi dove i fascisti e i nazisti mettevano sui carri bestiame gli ebrei da mandare nei forni sì, butti quel ca**o di busto“.