Il cambiamento climatico mette a rischio l’energia

Il cambiamento climatico mette a rischio l’energia

L’Onu nel suo rapporto invita ad accelerare sulla fornitura di energia da fonti rinnovabili altrimenti le forniture saranno a rischio.

L’Organizzazione meteorologica mondiale nel suo rapporto sullo “stato dei servizi climatici 2022” definisce l’energia come “chiave per gli accordi internazionali sullo sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico”. Secondo l’organizzazione che si occupa di monitorale il clima a livello globale, la fornitura di elettricità da fonti di energia pulitadeve raddoppiare entro i prossimi otto anni per limitare l’aumento della temperatura globale. Altrimenti, c’è il rischio che il cambiamento climatico, eventi meteorologici più estremi e stress idrico mettano a rischio la nostra sicurezza energetica e a repentaglio le forniture di energia rinnovabile”.

Che siamo in ritardo sulla tabella di marcia per il cambiamento climatico è un dato conclamato. Gli effetti li stiamo vedendo con chiara evidenza dagli eventi di quest’estate in tutto il mondo. Ma ora a rischio c’è la fornitura di energia. Come spiega l’Omm, le forniture energetiche “dipendono molto dalle condizioni meteorologiche e sono vulnerabili agli eventi estremi e agli impatti dei cambiamenti climatici. Sono quindi essenziali previsioni meteorologiche e climatiche accurate”.

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Le Dolomiti più a rischio climatico della media mondiale

Informazioni affidabili sulle condizioni meteorologiche sono essenziali anche per la popolazione, emblematico è stata la mancata allerta nelle Marche. Le allerte meteo tempestive possono salvaguardare l’approvvigionamento energetico, come sta accadendo a Pechino. I servizi di prevenzione stanno dando risultati come gli stress test che assicurano l’elettricità sulle Dolomiti, i sistemi di preavviso di siccità in Tagikistan. Le informazioni sul territorio aiutano il processo decisionale delle industrie per le rinnovabili come le misurazioni della radiazione solare per il posizionamento di pannelli solari in Germania.

La produzione di elettricità è a rischio anche a causa della scarsità di acqua. Il “33% delle centrali termoelettriche si trovano in aree ad alto stress idrico”. Stesso discorso per il 15% delle centrali nucleari – che si trovano anche in zone basse a rischio inondazioni – dato in aumento nei prossimi 20 anni. “L’11% della capacità idroelettrica si trova anche in aree ad alto stress idrico, e circa il 26% delle dighe idroelettriche esistenti e il 23% delle dighe previste si trovano all’interno di bacini fluviali che attualmente presentano un rischio medio-altissimo di scarsità d’acqua” spiega l’Omm.

A rischio sono anche gli stabilimenti sciistici come Cortina. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Omm e dello stress test nella regione alpina. Sulle Dolomiti è stimato un aumento fino al 6,2% del rischio climatico diretto e del 10,2% del rischio climatico indiretto, in particolare nella provincia di Belluno, nel periodo 2036-2065. Qui, il cambiamento climatico ha un ritmo il doppio più veloce della media globale e potrebbe verificarsi la scomparsa dei ghiacciai.