Il commissario Arcuri sulle mascherine: “A settembre sul mercato solo dispositivi italiani”.
ROMA – In commissione Affari sociali alla Camera il commissario straordinario Arcuri ha confermato che entro fine settembre “ci saranno solo mascherine chirurgiche italiane. Le nostre aziende ci mettono qualche tempo a raggiungere la produzione massima mentre la Cina è al lavoro ormai da qualche decennio. Ma presto non ci saranno più dispositivi orientali, perché quelle italiane basteranno al nostro fabbisogno“.
Il commissario Arcuri: “Entro giugno 31 milioni di mascherine al giorno”
Una produzione di mascherine italiane che è in continuo aumento. Lo dice il commissario Arcuri nell’audizione in commissione alla Camera: “Due grandi aziende italiane stanno producendo 51 macchine che garantiranno entro la fine del prossimo mese 31 milioni di mascherine al giorno. Una conversione che continuerà anche durante l’estate e possiamo dire che a settembre non dipenderemo più dall’importazione dei dispositivi chirurgici“.
Il commissario si è soffermato anche sulle imprese che in questa pandemia hanno cambiato la loro produzione: “Ad oggi sono 19 i contratti in essere con le aziende in questione che hanno ricevuto da noi ordini per un miliardo e 823 milioni di dispositivi a prezzo medio di 42 centesimi. Ordini che sono superiori alle mascherine“.
I tamponi
In conclusione dell’audizione Arcuri ha parlato anche dei tamponi: “Siamo tra i Paesi che stanno facendo più tamponi al mondo – ha detto il commissario citato dall’Ansa – non ne facciamo abbastanza perché, essendo sostanzialmente uno Stato sostanzialmente federalista nella sanità, le Regioni hanno un comportamento molto diverso“.
“I reagenti per estrazione – ha aggiunto – sono carenti in tutto il mondo. Non solo, in Italia esistono 211 laboratori accreditati per tamponi che sovente usano combinazioni di reagenti di amplificazione e di estrazione differenti. Per questo motivo bisogna acquisire un numero più ampio di prodotti“.
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