Covid, l’allarme dell’Oms: “Dobbiamo prepararci a qualcosa che potrebbe essere più grave in futuro”.
L’Oms lancia l’allarme sui pericoli sanitari che minacciano l’uomo facendo sapere che il Covid potrebbe essere stato solo un campanello d’allarme e che potrebbero esserci pandemie peggiori con le quali potremmo essere costretti a confrontarci in futuro.
Un messaggio in qualche modo drammatico se consideriamo che il il coronavirus di fatto ha messo in ginocchio tutti i Paesi del mondo sia dal punto di vista sanitario che economico. E per questo motivo l’invito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è quello a non dimenticare la lezione per evitare di farsi trovare impreparati di fronte ad un nemico che potrebbe essere più aggressivo e letale di quello che abbiamo combattuto.
Potrebbero arrivare pandemie peggiori del Covid
In effetti le pandemia state poche nel corso della storia e sarebbe ingenuo credere che quella di coronavirus possa essere stata l’ultima o la peggiore in termini assoluti. Purtroppo non è così, per quanto parlare in astratto di certo non aiuta a comprendere i rischi effettivi legati alla situazione.
Oms, “Il tasso di mortalità del Covid-19 è stato relativamente basso rispetto ad altre malattie emergenti”
“Questa pandemia è stata molto grave. Si è diffusa molto rapidamente in ogni angolo del mondo, ma non è necessariamente la peggiore” ha dichiarato Michael Ryan, responsabile strategico e tecnico delle emergenze dell’Oms in occasione della conferenza di fine anno.
“Il tasso di mortalità del Covid-19 è relativamente basso rispetto ad altre malattie emergenti è…]. Quindi dobbiamo prepararci a qualcosa che potrebbe essere più grave in futuro […]. La convivenza con il Covid-19 è qualcosa a cui ci dobbiamo abituare, ha detto in sintesi Ryan: Sembra che il destino di Sars-CoV-2 (Covid-19) sia quello di diventare endemico, così come altri quattro coronavirus umani, e che continuerà a mutare mentre si riproduce nelle cellule umane. Fortunatamente, ora abbiamo gli strumenti per salvare vite umane, e questi, in combinazione con un buon sistema sanitario, ci consentiranno di imparare a convivere con Covid-19”.