Si tratta di una storia a lieto fine, quella avvenuta nell’ospedale Molinette di Torino, dove un trapianto ha salvato la vita ad una bimba.
La piccola, una bimba di undici anni di origine ucraina, è arrivata in Italia grazie ad una missione umanitaria. Salvata grazie ad un trapianto di fegato, che sarebbe stato espletato attraverso il collegamento della vena porta dell’organo epatico donato con la vena renale sinistra della bimba che ha ricevuto l’organo.
La bambina ucraina
La bambina, affetta fin dalla nascita da una rara malformazione delle vie biliari, era già stata trattata attraverso altri due interventi non risolutivi, nella sua stessa terra madre. Il primo intervento (colecisto-duodeno-stomia), era stato effettuato in fase neonatale, per ristabilire il flusso della bile verso l’intestino, mentre il secondo (diversione venosa spleno-renale) era stato messo a punto quando piccola aveva solo 6 anni, al fine di controllare gli episodi di sanguinamento nel tubo digerente. Il suo fegato era infatti ormai evoluto in cirrosi epatica.
Nel corso degli ultimi mesi, la bimba ha subito un periodo di estrema difficoltà in questo senso: ricoverata diverse volte in Ucraina, a causa di infezioni biliari sempre più presenti, il suo scompenso epatico era ormai diventato progressivo e quindi urgente di trapianto nel più breve tempo possibile.
Quando è scoppiato il conflitto, il Piemonte ha partecipato a una missione medico umanitaria necessaria per individuare quei pazienti, soprattutto pediatrici, che potessero beneficiare di un trattamento specialistico curativo, in Centri medici dell’Unione Europea.
Nell’ambito della missione la vicenda della bimba è riuscita a ritrovare un cenno di speranza ed ottimismo: il caso è stato valutato dagli esperti della Regione Piemonte, con la consulenza a distanza del professor Renato Romagnoli (Direttore del Centro Trapianto Fegato dell’ospedale Molinette di Torino) e del dottor Pierluigi Calvo (Direttore della Gastroenterologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita), fino al felice epilogo attuale.